Le piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale potranno presto accedere a 320 milioni provenienti dal Pnrr per investire nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha approvato un decreto ministeriale, in corso di registrazione, nell’ambito della missione 7 REPowerEU, investimento 16.
Lo scopo è supportare la realizzazione di programmi di investimento finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica con l’installazione di impianti solari fotovoltaici o mini-eolici per autoconsumo immediato. O differito, con l’installazione di correlati sistemi di stoccaggio dell’energia.
I 320 milioni toccheranno per il 40% al Mezzogiorno e per il 40% alle Pmi. Invitalia gestirà l’intervento.
Beneficiari
Il contributo è destinato alle Pmi, con sede legale o unità produttiva localizzata su tutto il territorio nazionale, dotate almeno di un bilancio approvato e depositato o che abbiano presentato, in caso di imprese individuali/società di persone, almeno una dichiarazione dei redditi.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, tranne quello carbonifero, della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. Per garantire il rispetto del principio Dnsh, sono escluse anche le imprese che operano in uno di questi settori: produzione di energia basata su combustibili fossili e attività correlate, industrie ad alta intensità energetica e/o ad alte emissioni di CO2, produzione, noleggio o vendita di veicoli inquinanti, raccolta, trattamento e smaltimento di rifiuti, trattamento di combustibile nucleare e produzione di energia nucleare.
Fotovoltaico e mini-eolico
I contributi sosterranno la realizzazione di programmi di investimento (economicamente sostenibili) in beni materiali nuovi - strumentali all’esercizio d’impresa - e in tecnologie. Saranno finalizzati all’autoproduzione di energia da rinnovabili, tramite l’installazione di impianti solari fotovoltaici o mini eolici, per autoconsumo immediato, con possibilità di integrazione/combinazione con sistemi di stoccaggio dietro il contatore (behind-the-meter) dell’energia per autoconsumo differito.
Per accedere agli aiuti, i programmi devono, tra le altre cose, essere supportati da una diagnosi energetica, a cura di soggetti qualificati, conforme alle previsioni del Dlgs 102/2014 ed essere realizzati solo su edifici esistenti destinati all’esercizio dell’attività o su coperture di strutture pertinenziali destinate, in modo durevole, dal titolare del relativo diritto reale al servizio degli stessi edifici. Dovranno prevedere un termine di ultimazione non successivo a 18 mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione dei sostegni e costi totali dei programmi tra 30 mila euro e un milione.
Contributi
Il contributo in conto impianti è concesso al 30 per cento per le medie imprese e al 40% per le piccole, calcolati sui costi ammissibili dell’investimento per la produzione di energia da fonti rinnovabili in relazione ad acquisto e messa in esercizio dell’impianto solare fotovoltaico o minieolico, oltre ad apparecchiature e tecnologie funzionali.
È previsto anche un contributo al 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio energetico e al 50% per la diagnosi energetica.
Selezione
La selezione delle istanze avverrà tramite procedura valutativa con graduatoria, fino a esaurimento risorse. La graduatoria è formata in ordine decrescente in base a un punteggio attribuito a ogni impresa, dato dalla somma dei punti conseguiti in base a specifici criteri.
I criteri riguardano capacità addizionale di produzione di energia da Fer, incidenza delle tecnologie solari fotovoltaiche iscritte nel Registro Enea, sostenibilità economica dell’investimento e numero di certificazioni ambientali del proponente.
Punteggi, condizioni ed eventuali soglie minime di ammissibilità per indicatore sono definiti col provvedimento attuativo. Con lo stesso saranno anche riportati termini e modalità di presentazione delle domande.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 28 novembre 2024