Nuova Sabatini, cresce la dote per macchinari e attrezzature

Il disegno di legge di Bilancio prevede di potenziare la Nuova Sabatini, uno degli strumenti di agevolazione più apprezzati dalle imprese italiane, per sostenere l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. Per il 2025 sono previsti 400 milioni aggiuntivi, a cui si sommanoo 100 milioni per il 2026 e, a partire dal 2027 fino al 2029, un’iniezione annuale di 400 milioni.

Secondo la relazione il rifinanziamento si è reso necessario poiché la “Nuova Sabatini” costituisce uno strumento strutturale di sostegno al sistema delle Pmi per l’acquisto o acquisizione in leasing di beni strumentali che si è rivelato efficace, anche in chiave anticongiunturale, per la crescita e il rilancio degli investimenti produttivi. Le agevolazioni consistono nella concessione di finanziamenti da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il ministero, l’Associazione bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti Spa. Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (Pmi) appartenenti a tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, a eccezione del settore inerente alle attività finanziarie e assicurative.

L’agevolazione

Lo strumento nasce per acquistare direttamente o tramite locazione finanziaria macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. Ha avuto un grande gradimento poiché molte imprese la considerano l’unica, o quasi, agevolazione cumulabile con Industria 4.0 o Transizione 5.0. Inoltre permette alle stesse di avere le risorse finanziarie disponibili prima di effettuare gli investimenti.

L’agevolazione si configura come un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari. Per investimenti in beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti cosiddetti “industria 4.0”, individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B alla circolare 15 febbraio 2017 n.14036 e successive modificazioni e integrazioni, il contributo è pari al 3,75 per cento.

Le nuove misure

Dal 1° ottobre 2024 è operativa la misura “Nuova Sabatini Capitalizzazione”, che ha l’obiettivo di incentivare i processi di capitalizzazione delle Pmi che intendono comunque realizzare un programma di investimento in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. Per quanto riguarda la Sabatini Capitalizzazione sono ammesse le imprese costituite in forma di società di capitali che sono impegnate in un processo di capitalizzazione. Per poter beneficare le aziende non devono annoverare tra gli amministratori o i soci persone condannate con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del Codice di procedura penale, per il reato di cui all’articolo 2632 del Codice civile. L’agevolazione, anche in questo caso, è concessa sotto forma di un contributo in conto impianti, calcolato in base al valore degli interessi, determinato convenzionalmente su un finanziamento di cinque anni, pari all’importo dell’investimento, con un tasso d’interesse annuo maggiorato al 5% per le micro e piccole imprese e al 3,575% per le medie imprese.

La nuova Sabatini aveva visto affiancarsi, a partire dalle domande presentate il 1° gennaio 2023, risorse specifiche destinate a finanziare investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese. Questi “investimenti green” riguardano l’acquisto, o l’acquisizione tramite leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuove, utilizzate per la produzione e caratterizzate da un ridotto impatto ambientale, nell’ambito di iniziative volte a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. L’agevolazione per tali investimenti è concessa alle Pmi come un contributo in conto impianti, calcolato in base al valore degli interessi su un finanziamento di cinque anni, pari all’importo dell’investimento, con un tasso d’interesse annuo del 3,575 per cento. In conformità con questa normativa, il decreto interministeriale del 22 aprile 2022 stabilisce che, per ottenere il contributo maggiorato, è necessario possedere un’adeguata certificazione ambientale di processo o di prodotto.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Famiglia & Lavoro del 29 ottobre 2024

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