Questione di giorni e il piano Transizione 5.0 potrà prendere il via. Un annuncio dato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un webinar organizzato da Confindustria ieri mattina per un approfondimento su questa misura. «Nei prossimi giorni Transizione 5.0 dovrebbe essere pienamente operativo con il portale che permetterà a ciascuna impresa di prenotare la partecipazione al piano», ha detto Urso, collegato on line al seminario, che ha avuto il record di 2.800 partecipanti.
Un segno evidente dell’interesse del mondo imprenditoriale, che da tempo aspetta la norma e i suoi provvedimenti attuativi. Un periodo di attesa che si sta facendo sentire sull’andamento degli investimenti, che a inizio anno sono rallentati proprio in vista di Transizione 5.0.
«Serve avere al più presto le indicazioni più chiare possibili su Transizione 5.0 in modo che le imprese possano programmare i loro investimenti», ha infatti sottolineato nel suo intervento il vice presidente di Confindustria per le Politiche industriali e il Made in Italy, Marco Nocivelli. «La presenza del ministro – ha aggiunto – è un segnale di attenzione che abbiamo apprezzato. In particolare siamo soddisfatti della sua apertura per l’istituzione di un tavolo permanente, in cui imprese, Mimit e Gse possano dialogare e assicurare così un supporto costante alle imprese nell’utilizzo dell’incentivo».
L’impegno a stringere i tempi Urso l’ha sottolineato più volte: «siamo impegnati affinché le imprese possano utilizzarlo sin da quest’ultima parte dell’anno per dare un impulso significativo ai loro investimenti ed essere sempre più competitive sia negli scenari globali, sia rispetto alla politica industriale e ambientale della nostra Europa». Industria 5.0, ha spiegato il ministro, è unico in Europa perché unisce in un’unica misura innovazione energetica e digitale. Inoltre, ha aggiunto, rispetto a 4.0, permette a tutte le imprese, di tutti i settori produttivi, di utilizzarlo e destina il 10% alla formazione dei lavoratori. «Ora tocca alle imprese coglierlo al meglio e a noi assisterle perché lo possano fare in maniera completa».
Transizione 5.0 è per le annualità 2024-2025, ci sono a disposizione 6,3 miliardi di euro, l’aliquota massima del credito di imposta è del 45% e il tetto dei costi ammissibili è fissato a 50 milioni. Confindustria è stata impegnata in un lungo e costante confronto con i ministeri per definire il perimetro della misura. I tempi sono cruciali e, come ha ribadito ieri Nocivelli, è importantissimo avere quanto prima la circolare operativa. «Ci aspettiamo che anche i registri dell’Enea arrivino velocemente perché le imprese hanno bisogno di sapere cosa possono ordinare. Non abbiamo molto tempo davanti, dobbiamo essere efficaci. È importante aver chiarezza su quanto chiedere», ha continuato il vice presidente di Confindustria. È stato infatti molto apprezzato l’intervento al webinar di Marco Calabrò, capo della segreteria tecnica del Mimit, che insieme a Davide Valenzano, responsabile unità Affari regolatori del Gse, hanno illustrato in dettaglio la struttura dell’agevolazione, gli aspetti applicativi e le procedure per l’accesso. In apertura del webinar è intervenuto anche il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, a conferma della volontà di collaborare per l’efficacia del piano. Bene, quindi, Transizione 5.0. Ma bisogna guardare avanti, proprio tenendo conto degli scenari globali e del bisogno delle imprese di programmare i propri progetti di crescita: «è importantissimo cercare di traguardare misure ancora più strutturali – ha sottolineato ieri Nocivelli – perché l’investimento nell’ammodernamento dell’impresa e la spinta ad innovare ci permette di diventare grandi esportatori. L’abbiamo dimostrato negli ultimi anni, aumentando la nostra quota di export in maniera molto significativa»
Fonte: Il Sole 24 Ore, Primo Piano del 23 luglio 2024