Al via il bonus per le colonnine di ricarica

Ripartenza condizionata da limitazioni per il bonus colonnine per imprese e professionisti. A partire da oggi, per accedere al contributo a fondo perduto pari al 40% della spesa per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici occorrerà fare attenzione al budget di spesa ammissibile. Mentre le imprese possono beneficiare del bonus anche per le spese superiori a 375.000 euro, tale limite non può invece essere superato dai professionisti (ovviamente se interessati ad ottenere il contributo).

Tale discrimine opera anche per quando riguarda la modalità di invio delle istanze (presentazione online o a mezzo pec).

È quanto ha chiarito Invitalia, soggetto gestore della misura promossa dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), con la pubblicazione delle Faq sul proprio sito in occasione della riapertura dei termini (del 15 marzo 2024) fissati dal Ministero per la presentazione delle domande che potranno concorrere alla ripartizione dei restanti 70 milioni di euro ancora disponibili (la prima edizione del bonus si è conclusa lo scorso 30 novembre 2023).

All’interno della platea dei professionisti, inoltre un ulteriore limite dovrà essere considerato da coloro i quali applicano il regime forfettario: per poter ottenere il contributo il costo delle colonnine di ricarica riferibile a tali soggetti non potrà essere superiore a 20.000 euro.

In ogni caso per essere ammissibili le spese, che possono riguardare l’acquisto e le l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio, dovranno risultare sostenute e documentate a partire dal 4 novembre 2021.

Spese inferiori a 375mila euro

Per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di imprese e da parte di professionisti di valore complessivo inferiore a 375 mila euro le domande vanno presentate online così come previsto dal d.d. Mase del 10 ottobre 2023, lettere a) e c). 

Per tali soggetti, come previsto dall’art. 2, comma 2, lett. a) e c) del decreto Mase 358/2021, per essere agevolabile con il contributo a fondo perduto l’investimento complessivo dovrà essere inferiore a 375.000 euro. Nel caso in cui il professionista applichi il regime forfettario, invece, il valore della colonnina di ricarica non potrà essere superiore a 20.000 euro.

Spese superiori a 375mila euro

Per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375 mila euro da parte di imprese (in questo caso i professionisti sono esclusi), la domanda va presentata via pec come previsto dal decreto direttoriale Mase 10 ottobre 2023, interventi lettera b).

Per le imprese la normativa non prevede limitazioni rispetto all’importo massimo dell’investimento, tuttavia il contributo sarà concedibile entro il limite di spesa del 10% delle risorse messe a disposizione dal Ministero, come previsto dall’art. 2 comma 2, lettera b del decreto Mase n. 358/2021.

A chi si rivolge il contributo

ll contributo è rivolto a imprese di qualunque dimensione e a singoli professionisti su tutto il territorio nazionale per un importo pari al 40%, entro il limite del regime de minimis delle spese ammissibili oggetto di fatturazione elettronica (vengono pertanto escluse le spese provenienti da fornitori o installatori che hanno effettuato le fatturazioni in cartaceo).

Resta fermo che l’ammissione al beneficio è subordinata all’effettiva capienza risultante dai registri aiuti del massimale previsto dal regolamento de minimis. Prima di effettuare l’invio della domanda, pertanto, le imprese sono tenute a verificare il possesso del suddetto requisito o al limite massimo concedibile in applicazione del predetto regolamento.

Interventi su più sedi

Per interventi localizzati in diverse sedi, sarà possibile rilasciare una dichiarazione con evidenza delle informazioni riguardanti le altre sedi dell'intervento e con indicazione della distribuzione delle infrastrutture di ricarica oggetto della richiesta per ciascuna di esse.

Fonti: ItaliaOggi, Diritto e Fisco del 15 marzo 2024

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