Con la riforma degli incentivi per le imprese l'offerta di aiuti con risorse pubbliche sarà più definita e limitata rispetto al passato. Le agevolazioni fiscali e contributive saranno prevalentemente destinate ai nuovi insediamenti nelle aree depresse del Paese (con un tasso di disoccupazione superiore al 20%), mentre i settori promossi saranno quelli delle tecnologie innovative, dell'intelligenza artificiale, dell'elettronica, dell'informatica, della robotica e automazione, a cui si aggiungeranno gli investimenti nel campo della ricerca per innovazione e sviluppo, della transizione ecologica e della salvaguardia dell'ambiente. Verranno poi rilanciati i distretti industriali che valorizzino la complementarietà delle imprese situate nel medesimo territorio tenendo conto delle relative specificità. Emerge dal ddl delega per la riforma degli incentivi alle imprese (in discussione in Aula al Senato) da cui si evince anche l'interesse del legislatore rivolto alle misure che favoriscano il superamento da parte delle imprese delle criticità relative alla domanda di personale altamente specializzato. A tale riguardo gli interventi agevolati saranno finalizzati a promuovere la riqualificazione del personale interno, con l'attivazione di strutture di formazione in house e con l'associazione con i centri di competenza ad alta specializzazione. Si punterà inoltre alla promozione del sistema della formazione specializzata, anche in chiave di innovazione tecnologica, digitale e di sviluppo sostenibile, mediante l'aggiornamento, il riordino, il coordinamento e la semplificazione delle disposizioni vigenti.
L'obiettivo del governo è dunque quello di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento di efficacia dell'intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo mediante le politiche di incentivazione, garantendone una migliore pianificazione, organizzazione e attuazione nonché rafforzandone le capacità di sostegno alla crescita negli ambiti strategici delle politiche industriali. Sullo sfondo appare evidente la necessità di definire una disciplina organica in materia di misure agevolative e incentivi agli investimenti aziendali che abbia come obiettivo quello di rafforzare la capacità delle imprese di perseguire la più ampia coesione sociale, economica e territoriale. Ma non solo. Le norme di revisione dovranno prevedere anche modalità di verifica dell'efficacia delle misure agevolative e dell'impatto sul tessuto economico, con particolare riferimento a numero delle imprese insediate, occupazione creata, volume d'affari, entità dei benefici fruiti.
Fonte: Italia Oggi, Diritto e Fisco del 13 settembre 2023