Transizione industriale, 300 milioni per le imprese

Dalle 12 del 10 ottobre 2023 le imprese potranno fare domanda per le agevolazioni relative alla transizione industriale. Il ministero delle Imprese e del made in Italy ha stanziato 300 milioni a valere sul Fondo Transizione industriale disciplinato dal decreto 21 ottobre 2022.

Modalità e termini di apertura e chiusura dello sportello sono stati definiti con decreto direttoriale del 30 agosto 2023. Non sono ammessi progetti che prevedono aumenti della capacità produttiva oltre il 2%. Il bando è a graduatoria in questa prima fase.

La domanda deve essere presentata esclusivamente in via elettronica, sulla piattaforma predisposta da Invitalia fino alle 12 del 12 dicembre 2023.

Imprese energivore

Le agevolazioni sono concesse alle imprese italiane di qualsiasi dimensione, che operano prevalentemente nei settori estrattivo e manifatturiero. Alle imprese energivore è destinato il 50% dell’ammontare complessivo delle risorse del fondo.

Condizioni particolari

Per l’accesso al fondo, i programmi di investimento devono essere supportati da uno studio o un documento, a cura di soggetti qualificati, che definisca lo stato dell’arte dell’unità produttiva, gli interventi da attuare per conseguire gli obiettivi ambientali e i risultati attesi dopo la loro realizzazione.

Rispetto ai programmi di efficientamento energetico, se realizzati da imprese di grandi dimensioni, i progetti devono prevedere costi ammissibili superiori all’ammortamento degli attivi dell’attività da modernizzare nei tre esercizi finanziari precedenti.

I programmi ammissibili

I programmi ammissibili devono puntare, con interventi sul processo produttivo esistente nell’unità produttiva interessata, a una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa o a un uso efficiente delle risorse, riducendone l’utilizzo anche tramite riuso, riciclo o recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

Programmi di investimento e spese devono agevolare il raggiungimento delle finalità ambientali e non devono determinare un aumento della capacità produttiva dell’unità oggetto di intervento, esclusi incrementi contenuti (derivanti da esigenze tecniche) e di dimensione comunque non superiore al 2% rispetto alla situazione precedente.

Per le imprese energivore il programma deve prevedere la realizzazione di interventi ulteriori rispetto a quelli realizzati in adempimento degli obblighi normativi.

I punteggi per la graduatoria

Invitalia, decorso il termine per la presentazione delle domande, forma, sulla base dei punteggi dei singoli programmi, una graduatoria utile a determinare l’ordine per avviare le attività istruttorie di competenza.

Il punteggio è calcolato in base ai risultati ottenibili dopo la realizzazione del programma in uno o più dei seguenti ambiti ambientali:

risparmio energetico ;

produzione di energia da fonti rinnovabili o cogenerazione oppure di idrogeno rinnovabile, per autoconsumo ;

risparmio della risorsa idrica ;

risparmio di materie prime e semilavorati ;

riduzione dei rifiuti conferiti in discarica .

I punteggi sono maggiorabili per progetti con un risparmio energetico pari o superiore al 5% o nel caso in cui il programma consenta un risparmio nell’uso di materie prime critiche pari o superiore al 5%. Previste maggiorazioni anche nel caso in cui l’impresa, alla data di presentazione della domanda, sia in possesso di certificazioni Emas, Iso 140001, Iso 50001, Iso 14006, Ecolabel o certificazioni di genere.

Investimento minimo di 3 milioni

I programmi di investimento devono prevedere spese complessive ammissibili di importo non inferiore a tre milioni e non superiore a venti milioni. Inoltre, devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di accesso al fondo e realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo. Le agevolazioni sono erogate nella forma del contributo a fondo perduto.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 5 settembre 2023

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