Transizione 4.0: conferma per blindare il tax credit

Transizione 4.0, l’attenzione si sposta sulle imprese che hanno già presentato istanze sui vecchi modelli. Da queste sembra dipendere il destino delle imprese che stanno inviando le istanze di prenotazione ex novo. Il decreto Mimit del 15 maggio ha specificato che per le imprese che abbiano già comunicato tramite il precedente modello gli investimenti 2025 in via preventiva ovvero di completamento, ai fini della prenotazione delle risorse, rileva l’ordine cronologico di invio della comunicazione in via preventiva già trasmessa. Da questo emerge un quadro articolato.

Le diverse situazioni

Le imprese che hanno inviato la prenotazione con la precedente modulistica e confermano entro 30 giorni (entro il 17 luglio 2025) si vedranno assegnare le risorse in ordine cronologico. Tali prenotazioni andranno a erodere il plafond dei 2,2 miliardi di euro previsto per il 2025. Le imprese che hanno presentato domanda con la precedente modulistica ma non confermano la prenotazione in questi 30 giorni, perché sanno che non verseranno l’acconto del 20% entro 30 giorni o non lo hanno fatto in passato, oppure hanno fatto domanda sulla 5.0 che non è cumulabile, liberano risorse che potranno essere utilizzate per scorrere le domande in lista di attesa.

La conferma con il 20%

o ulteriore scorrimento

Solo le imprese che hanno prenotato le risorse e hanno ricevuto conferma che sono assegnate a loro hanno 30 giorni di tempo da decreto per inviare la seconda comunicazione a conferma dell’avvenuto pagamento di un acconto di almeno il 20% indicando la data dell’ultimo pagamento utile allo scopo. Per i beni oggetto di leasing finanziario, il pagamento di quote per il raggiungimento del 20 per cento del costo di acquisizione è considerato soddisfatto con la stipula del contratto di leasing e l’impegno assunto con il fornitore dalla società di leasing con la sottoscrizione dell’ordine di acquisto, ma questo non esime l’impresa dall’inviare la seconda comunicazione. Trascorsi questi 30 giorni ulteriori, i fondi prenotati dalle domande per le quali non viene inviata conferma di ordine acconto si liberano nuovamente a favore degli scorrimenti.

Lo scorrimento

Una volta che il Gse ha contezza delle risorse che si liberano, invia nuove comunicazioni alle imprese in lista di attesa, sempre seguendo l’ordine cronologico, informando della disponibilità di risorse che devono essere riallocate.

Gli investimenti conclusi

Il decreto 15 maggio, come modificato, è molto chiaro per le imprese che hanno investimenti in corso. Non lo è per altrettanto per le imprese che hanno concluso gli investimenti. Nel primo caso, procedono con prenotazione risorse, comunicazione di acconto entro 30 giorni e comunicazione a saldo entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati entro il 31 dicembre 2025 o entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti ultimati entro il 30 giugno. Nel secondo caso le imprese si trovano con un passaggio normativo non chiarissimo. Da una parte, il decreto prevede la trasmissione del modello di «comunicazione in via preventiva ovvero di completamento» dando l’idea che possa bastare un’unica comunicazione, ma il decreto prosegue specificando che «occorrerà adempiere anche a quanto disposto» dai commi 3 (relativo ad acconto) e comma 4 (relativo a completamento). A questo punto l’invio di tutte e tre le comunicazioni, se reso possibile dal sistema, può essere risolutivo, ma non ci è stato possibile testare.

È opportuno ricordare che le imprese che hanno ordinato il bene e pagato almeno il 20% di acconto nel 2024 non intaccano il plafond dei 2,2 miliardi di euro anche se l’investimento viene effettuato nel corso del 2025. Erodono risorse quelle che nel 2024 hanno fatto ordine e non hanno versato il 20% di acconto entro il 31 dicembre 2024.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 20 giugno 2025

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