Transizione 4.0: 30 giorni per sapere i fondi disponibili

Transizione 4.0: il Gse ieri ha comunicato che le risorse - 2,2 miliardi per il 2025 - per i nuovi investimenti in beni strumentali risultano allo stato esaurite. Le ricevute alle comunicazioni dal 17 giugno (si veda il servizio a pagina 11) già contenevano questa informazione. In ogni caso alle imprese non rimane che continuare a presentare le istanze di prenotazione sperando che ci sia uno scorrimento o un rifinanziamento. Occorre aspettare 30 giorni per verificare l’eventualità di risorse non impegnate. Il Gse darà comunicazione alle imprese secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle comunicazione.

La ricevuta del Gse

La ricevuta del Gse cambia natura: da comunicazione inviata a credito effettivamente prenotato. Cambia una parola, cambia tutto; al posto di «comunicato» viene inserito «prenotato». Il decreto 15 maggio prevedeva che, al termine dell’invio del modello di comunicazione, l’impresa ottenesse una ricevuta con l’indicazione del credito d’imposta comunicato. Una semplice conferma, insomma, di quanto l’impresa aveva autodichiarato. Nulla che garantisse, da solo, un effettivo diritto o disponibilità. Il decreto direttoriale pubblicato il 16 giugno 2025, che ha previsto l’apertura del portale Gse per il giorno successivo (17 giugno ore 14:00), ha modificato in modo cruciale il testo del comma 7 dell’articolo 2 del precedente decreto del 15 maggio, rendendo di fatto quasi immediato il momento in cui si assegnano le risorse.

La nuova versione

Il nuovo testo sostituisce quella parola – «comunicato» – con una ben più impegnativa: «prenotato». Nella nuova versione si aggiunge anche una seconda possibilità: la ricevuta può riportare l’indisponibilità delle risorse. In altre parole, il sistema Gse non si limita a ricevere dati, ma risponde con un esito concreto: o conferma che il credito è stato validamente prenotato, oppure avverte che il plafond (2,2 miliardi di euro) è già saturo. Questa variazione è tutt’altro che secondaria. La distinzione tra comunicare e prenotare è sostanziale. La prima è un atto unilaterale, dichiarativo; la seconda comporta un effetto giuridico: l’ammissione provvisoria alla misura agevolativa che era subordinata alla disponibilità del plafond. In un sistema a sportello, dove l’ordine cronologico fa la differenza tra accedere o restare esclusi, sapere se il credito è stato «richiesto» non basta: serve sapere se è stato «registrato» come effettivamente prenotato. Con questa modifica dell’ultima ora, il ministero delle Imprese e del Made in Italy introduce una garanzia nuova e trasparente, prima ancora che le imprese inizino ad utilizzare la piattaforma. La ricevuta assume così il valore di titolo preliminare, utile anche nei confronti di terzi (fornitori, finanziatori, società di leasing), e non più un semplice attestato tecnico di avvenuta trasmissione. La conferma del credito, come già scritto ieri, sarà data solo dalla seconda comunicazione che conferma il pagamento del 20% o la stipula del contratto di leasing.

Prenotazioni vecchio sistema

Si può presumere che le domande già presentate con il vecchio sistema – e che dovranno essere confermate entro il 17 luglio – potrebbero aver impegnato il plafond di 2,2 miliardi, soprattutto se sommate a quelle inviate per prime con la nuova procedura. I prossimi giorni saranno decisivi per chiarire la situazione. Quel che è certo, è che conviene comunque presentare la domanda e mettersi in lista d’attesa per poter accedere agli incentivi previsti dal piano Transizione 4.0. D’altro canto, la legge di Bilancio stabilisce che il termine per la chiusura dell’accesso agli incentivi sia legato al raggiungimento del limite di spesa “fruita”: finché non si tocca il tetto, le domande possono continuare a essere presentate, con possibilità di essere accolte in caso di scorrimento o disponibilità residua.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e tributi del 19 giugno 2025.

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