Premiare le imprese virtuose che investono per incrementare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, secondo un meccanismo di “bonus-malus”. Allargare la platea di lavoratori beneficiari della formazione ulteriore rispetto a quella obbligatoria, con il coinvolgimento dei fondi interprofessionali. Stabilizzare la tutela Inail nelle scuole per un milione tra studenti, personale docente e non.
Sono alcune misure della proposta che verrà illustrata questa mattina dal governo nell’incontro con sindacati a palazzo Chigi, con la probabile presenza del premier Giorgia Meloni. Ieri sono proseguiti gli incontri tra i tecnici del ministero del Lavoro e di Palazzo Chigi per la messa a punto del pacchetto di misure finanziate con 650 milioni del bilancio Inail che, con molta probabilità, vedranno la luce in autunno nell’ambito della manovra. Gli interventi puramente formativi potrebbero viaggiare con un decreto ad hoc, con una tempistica sempre non immediata, beneficiando di 50 milioni sempre di provenienza Inail. Il governo vuole rafforzare il meccanismo premiale destinato alle aziende che non hanno registrato infortuni nel biennio precedente e che rispettano le disposizioni del Testo Unico sulla Sicurezza (l’ipotesi è uno sconto del 5-7% sul premio). Si ragiona di un intervento specifico per premiare le aziende dell’agricoltura che aderiscono alla rete di qualità. Si vuole potenziare la formazione dei lavoratori per contrastare il fenomeno degli infortuni in itinere, e degli studenti con l’introduzione della salute e della sicurezza sul lavoro nell’educazione civica. Le risorse Inail si aggiungono ai 600 milioni del bando Isi aperto dallo scorso 14 aprile per un contributo a fondo perduto del 65% fino a 130mila euro di investimenti aziendali per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, o per l’adozione di modelli organizzativi per la riduzione dei rischi.
Un aspetto del problema riguarda le risorse: sfogliando le tabelle del bilancio preventivo 2025 Inail emerge che per la prevenzione si prevede una spesa di 737 milioni, pari al 6,4% delle uscite. L’altro aspetto riguarda le effettive erogazioni: dal 2010 l’Inail ha messo a disposizione per il Bando ISI oltre 4 miliardi di incentivi alle imprese ma solo il 44% dell’importo relativo ai progetti ammessi è stato liquidato. «Le persistenti criticità sui tempi di gestione delle istruttorie tecniche, nonostante le costanti implementazioni e automazioni sul sistema informatico per la gestione amministrativa del bando, non consentono ancora una concreta riduzione dei tempi di erogazione», sottolinea il Civ dell’Inail nella bozza di parere sul piano triennale di prevenzione. Il numero dei progetti ammessi è cresciuto al crescere dello stanziamento, passato dagli oltre 211 milioni del bando 2020 con 2.786 progetti ammessi ai 6.305 nel 2023 con uno stanziamento di oltre 508 milioni, ai 600 milioni del 2024 confermati nel 2025 ma «ancora insufficienti», alla luce della positiva partecipazione delle piccole e microimprese. «Le procedure di erogazione sono ancora lente - conclude il presidente del Civ Inail, Guglielmo Loy - e vanno semplificate, soprattutto per le spese per l’acquisto di macchinari».
Fonte: Il Sole 24 Ore, Primo Piano dell'8 maggio 2025