Comunità energetiche, incentivi più accessibili

Intervento correttivo in arrivo sulle regole per chiedere gli incentivi a fondo perduto, previsti dal Pnrr, destinati a impianti rinnovabili collegati a comunità energetiche (Cer). Lo conferma il ministero dell’Ambiente Gilberto Pichetto in occasione della cerimonia di apertura di Key, la fiera della transizione energetica a Rimini fino al 7 marzo. Tra le novità principali: viene spostata dal 31 marzo al 30 novembre la data ultima per inviare la domanda («un provvedimento già firmato», sottolinea il ministro), si sta lavorando all’innalzamento della soglia dimensionale dei comuni nei quali possono sorgere gli impianti incentivati, da 5mila a 30mila abitanti, infine, c’è stata una ridefinizione della  platea di ammissibili, come ha precisato il ministro: «Poiché c’erano soggetti giuridici non bene inquadrati nel documento iniziale, come consorzi ed enti di bonifica, li abbiamo inclusi», indica Pichetto, che ha anche annunciato l’inserimento dell’autoconsumo a distanza come ulteriore stimolo allo sviluppo delle Cer.

Finora, il contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili, finanziato da fondi Pnrr, poteva essere erogato solo a impianti in progetto in comuni al di sotto dei 5mila abitanti. L’annunciato ampliamento del vincolo allarga quindi il numero potenziale dei candidati. Si tratta di misure che gli operatori avevano richiesto anche per arrivare a un maggiore utilizzo dei 2,2 miliardi messi sul piatto per realizzare una capacità pari almeno a 2 GW. Secondo Italia Solare al 6 febbraio erano state accettate 924 domande per un totale di soli 70 MW. Rimane poi la questione dei tempi stretti, visto che i progetti legati al Pnrr devono essere chiusi a metà dell’anno prossimo. Il ministro dell’Ambiente ha parlato di «flessibilità» al traguardo di giugno 2026, «che è la data di chiusura, dove se io ho finito e ho comunicato il fine lavori va bene».  E, nella corsa alla transizione, anche di capacità «di correggere il tiro, come nel caso delle comunità energetiche, dopo un collaudo iniziale (il decreto Cacer che le istituisce risale a gennaio 2024, ndr)».

Durante la stessa cerimonia di apertura della fiera, Paolo Arrigoni, presidente del Gse - che gestisce i riconoscimenti delle comunità energetiche e gli incentivi ad essi legati -, ha dato un aggiornamento numerico sul tema: «Da gennaio 2024 sono arrivate quasi 2mila  domande  per il contributo in conto capitale (quindi per gli impianti legati a Cer in comuni al di sotto dei 5mila abitanti, ndr) e oltre 750 domande di qualifica di Cer, di cui circa 400 hanno ricevuto semaforo verde».

Riguardo alla competitività dell’industria italiana, il ministro Pichetto ha poi sottolineato come per mantenere il nostro Paese a livello globale nella squadra di testa ci dovrà essere un mix energetico corretto che comprenda le rinnovabili, discontinue, insieme a fonti di  continuità, come gas e nuovo nucleare. A questo proposito, le associazioni dei produttori da fonti rinnovabili, degli operatori dell’efficientamento energetico, della mobilità elettrica e dell’idrogeno riunite al tavolo del Key Energy Summit (Elettricità Futura, Anie, Federidroelettrica, Anev, Italia Solare, Assoesco, Fire, H2it, Coordinamento Free, e-Motus) hanno ribadito il ruolo centrale delle tecnologie pulite, a partire da solare ed eolico, nell’abbassamento dei prezzi dell’energia. Ricordando anche le difficoltà del settore, principalmente necessità di certezza normativa, lunghi tempi di autorizzazione, congestione della rete. In particolare su questo ultimo punto, ha assicurato Pichetto, il ministero «è al lavoro per trovare risposte».

Fonte: Il Sole 24 Ore, Imprese e territori del 6 marzo 2025

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