Contratti di sviluppo, per il settore moda riserva di 100 milioni. Cambiano i programmi ammissibili per il turismo, che non saranno più vincolati da continuità territoriale in caso di progetti congiunti e dovranno stimolare la destagionalizzazione. Sono ridefinite le priorità per la ricerca e sviluppo e sale l’importo ammissibile per i progetti agroindustriali.
L’istituzione della riserva avviene con il decreto 23 gennaio 2025, mentre le altre modifiche con il decreto ministeriale del 6 novembre 2024, pubblicato il 4 gennaio 2025.
Settore moda
Le imprese del settore moda possono beneficiare di una riserva di 100 milioni. Si tratta di risorse destinate a sostenere i programmi di sviluppo relativi alla filiera strategica del design, della moda e dell’arredo.
Qualora non vengano interamente usate, le somme residue saranno riallocate per finanziare le richieste presentate nell’ambito delle altre filiere strategiche previste dal decreto del 6 novembre 2024. In particolare, il decreto ha attivato uno sportello relativo alla Misura M1C2 - Investimento 7 del Pnrr per l’attuazione del sotto-investimento 2 «Competitività e resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche».
L’obiettivo della riserva è fornire un aiuto alle imprese nell’adozione di percorsi di sviluppo utili a garantire adeguata competitività nell’attuale contesto operativo.
Agroindustria
Il provvedimento estende ai contratti di sviluppo agroindustriali l’applicazione del concetto di «grande progetto di investimento».
Sono ammessi ora i progetti con spese di oltre 50 milioni. A questi si applica il 100% dell’intensità riconoscibile sui primi 55 milioni, il 50% sugli investimenti compresi tra 55 e 110 milioni, il 34% - previa notifica individuale - sugli investimenti oltre 110 milioni.
Anche a questo settore si applica il principio «di consolidamento degli investimenti», in base al quale i progetti avviati dallo stesso beneficiario nella stessa unità produttiva, entro tre anni dalla data di avvio di un altro investimento sovvenzionato, sono parte di un unico progetto.
Turismo
Vengono ridefinite le tipologie di interventi incentivabili. Sono agevolati i progetti che puntano a potenziare l’offerta ricettiva, come la realizzazione di nuove strutture turistiche, l’ampliamento di quelle esistenti (a condizione che si aumenti la capacità ricettiva di almeno il 20%) e che prevedono l’introduzione di nuovi servizi per arricchire l’esperienza dei clienti. Questo include anche interventi per favorire la destagionalizzazione, permettendo alle strutture di operare con maggiore continuità durante l’anno.
Oltre a ciò, sono previsti aiuti per realizzare strutture polifunzionali e infrastrutture turistiche utili a valorizzare il territorio e la sua attrattività. Progetti come impianti di risalita, porti turistici e stabilimenti termali sono esempi di interventi idonei.
Un’altra innovazione riguarda il sostegno ai progetti di innovazione e digitalizzazione. Il decreto reintroduce la possibilità per le imprese di sviluppare soluzioni innovative, con particolare attenzione alla personalizzazione dell’esperienza turistica e all’adozione di iter digitali avanzati, rendendo il settore competitivo e orientato alle nuove tendenze globali.
I progetti possono essere realizzati da un’unica impresa, da imprese dello stesso gruppo o da più aziende che collaborano per creare un’offerta turistica tematizzata e distintiva.
I progetti congiunti non saranno più vincolati alla localizzazione in comuni limitrofi o nello stesso distretto turistico, eliminando una barriera per lo sviluppo di iniziative condivise.
Ricerca e sviluppo
Viene aggiornato l’elenco delle tecnologie ammissibili in conformità ai contratti di sviluppo con gli obiettivi del programma Orizzonte Europa.
Sono declinate in 18 categorie, tra cui tecnologie avanzate di fabbricazione, tecnologie digitali fondamentali e quantistiche, intelligenza artificiale e robotica, industrie circolari e sostenibilità produttiva e ricerca su malattie rare e non trasmissibili.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 27 febbraio 2025