Fondo di garanzia Pmi aperto anche alle Mid cap

Una novità importante arriva dalla legge di Bilancio 2025 per le imprese Mid cap, quelle realtà aziendali che, pur non essendo considerate piccole e medie imprese (Pmi), hanno una struttura dimensionale contenuta. Grazie alla nuova disposizione, anche le Mid cap con meno di 250 dipendenti potranno accedere alla garanzia del Fondo di garanzia per le Pmi, superando una limitazione che penalizzava diverse aziende.

Misura per le Mid cap “ibride”

Un caso particolarmente ricorrente riguarda le imprese che, pur avendo una struttura media a livello di personale (ad esempio 100-150 dipendenti), sono classificate come Mid cap per i valori economici di bilancio (fatturato oltre 50 milioni e totale di bilancio oltre 43 milioni) che superano le soglie per essere caratterizzate come medie imprese.

Fino a oggi, queste aziende sono state escluse da uno strumento fondamentale per accedere a finanziamenti agevolati, limitando così la loro capacità di investimento e sviluppo. Con la nuova normativa, questa criticità viene superata, permettendo anche a loro di accedere alle opportunità offerte dal Fondo.

Un tassello in più

La norma rappresenta un passo avanti importante per garantire parità di accesso al credito anche alle imprese che, per specifiche condizioni societarie, non potevano fruire delle agevolazioni.

Con questa modifica normativa, le Mid cap che finora si sono trovate bloccate potranno accedere a una garanzia fondamentale per la loro crescita e sostenibilità, contribuendo al rilancio dell’economia italiana in un’ottica di maggiore inclusività e competitività.

L’obiettivo è focalizzare il sostegno pubblico sulle imprese che investono in crescita e sviluppo sostenibile, mantenendo comunque un supporto, seppur ridotto, alle necessità di liquidità.

Limite massimo e valutazione

Una delle caratteristiche principali del Fondo è il limite massimo garantito per ogni impresa, fissato a 5 milioni. Questo importo rappresenta il tetto complessivo della garanzia che può essere concessa, indipendentemente dal numero di operazioni richieste dall’azienda.

La concessione della garanzia avviene tramite un modello di valutazione che classifica le imprese in base al rischio creditizio, suddividendole in fasce di merito.

Sono escluse quelle classificate in fascia 5, col punteggio più basso e con un rischio troppo elevato. Per le imprese nelle altre fasce, la garanzia può essere accordata con percentuali variabili, che tengono conto delle condizioni economico-finanziarie e del finanziamento richiesto.

Anche il costo della garanzia può variare in funzione del rating e della durata dell’operazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 13 febbraio 2025.

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