Zes Unica, al via il 31 marzo la comunicazione delle spese

La proroga dell’incentivo ai nuovi investimenti in area Zes, ex articolo 1, commi 485 e seguenti, della legge 207/2024 (legge di Bilancio 2025), conferma la convenienza di introdurre o ampliare la propria attività imprenditoriale nel Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise).

La norma - introdotta dall’articolo 16 del Dl 124/2023 - dispone la concessione di un credito d’imposta per gli investimenti eseguiti dalle imprese in beni strumentali, anche tramite contratti di locazione finanziaria, consistenti in macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi e destinati a strutture produttive esistenti o da impiantare nel territorio. Tra questi, la norma include anche l’acquisto di terreni e l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.

Il credito, utilizzabile in compensazione sul modello di pagamento F24, è calcolato in misura percentuale sul costo complessivo degli investimenti realizzati dal 15 novembre 2024 al 15 novembre 2025, con un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento e minimo di 200.000 euro.

Il bonus sarà garantito nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027; attualmente, quindi, per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, al 60% per le piccole imprese, 50% per le medie imprese e al 40% per le grandi imprese; in Molise, Basilicata e Sardegna al 50% per le piccole imprese, 40% per le medie imprese e al 30% per le grandi imprese. Infine, al 35% per le piccole imprese, 25% per le medie imprese e al 15% per le grandi imprese per gli investimenti eseguiti in Abruzzo.

Nel comma 486 dell’articolo 1 della legge di Bilancio si rinvengono le modalità di richiesta dell’incentivo; in particolare, le imprese dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate, tra il 31 marzo 2025 e il 30 maggio 2025, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 16 novembre 2024 e quelle previste fino al 15 novembre 2025, inviando poi una comunicazione integrativa entro il 2 dicembre 2025, attestante l’avvenuta realizzazione degli investimenti indicati nella comunicazione precedente.

Lo scorso 31 gennaio, con due diversi provvedimenti a firma del Direttore Vicario, le Entrate hanno reso disponibili sia il modello da utilizzarsi da parte delle imprese ordinarie sia quello relativo alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e delle imprese attive nel settore forestale e nel settore della pesca e acquacoltura. Per entrambe le tipologie di imprese, sul sito dell’Agenzia sono rinvenibili il modello di richiesta e quello integrativo.Con tale ultima comunicazione, si indicherà l’ammontare del credito d’imposta maturato in relazione agli investimenti effettivamente realizzati, corredato dalle relative fatture elettroniche e dalla certificazione da parte di un revisore dell’effettivo sostenimento delle spese ammissibili. Presupposto fondamentale per l’accesso al beneficio è quello della realizzazione di un “investimento iniziale” in beni strumentali per la realizzazione di un nuovo stabilimento; per l’ampliamento di uno stabilimento esistente; per la diversificazione della produzione di uno stabilimento; per la trasformazione radicale del processo produttivo di uno stabilimento esistente; per la riattivazione di uno stabilimento chiuso.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Primo Piano del 3 febbraio 2025

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