Aiuti per impianti fonti rinnovabili e per gli energivori

Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha approvato il primo bando per accedere agli aiuti previsti dal decreto Fer2 che incentiva la realizzazione di impianti innovativi, basati su fonti rinnovabili, o con costi di generazione elevati che presentino caratteristiche d’innovazione e un ridotto impatto sull’ambiente e sul territorio.

La prima procedura, gestita dal Gse, si chiuderà alle 12 del 14 febbraio 2025. Stessa scadenza al 14 febbraio anche per il bando Energy release 2.0, riservato però alle sole imprese energivore.

Gli impianti ammissibili

Possono essere ammessi agli incentivi:

gli impianti a biogas di potenza nominale non superiore a 300 kW elettrici;

gli impianti a biomassa di potenza nominale non superiore a 1.000 kW elettrici;

gli impianti solari termodinamici di qualsiasi potenza;

gli impianti eolici offshore intesi come impianti eolici offshore floating e impianti eolici offshore su fondazioni fisse con distanza minima dalla costa pari a 12 miglia nautiche, di qualsiasi potenza.

Gli incentivi previsti

Il soggetto richiedente può stipulare con il Gse un contratto per l’erogazione della tariffa omnicomprensiva nel caso di impianti di potenza non superiore a 300 kW (soglia ridotta a 200 kW dal 1° gennaio 2026).

In tal caso, ai fini del ritiro dell’energia da parte del Gse, l’impianto dovrà risultare necessariamente ricompreso nel contratto di dispacciamento in immissione del Gse dalla data di entrata in esercizio, cioè dal primo funzionamento dell’impianto in parallelo con il sistema elettrico, così come risultante dal sistema Gaudì.

In alternativa, può stipulare un contratto per l’erogazione dell’incentivo nel caso di impianti di potenza superiore a 300 kW ovvero di potenza inferiore per i quali si richiede l’erogazione dell’incentivo o che non soddisfano la condizione precedente. In tal caso, l’energia prodotta e immessa in rete resta nella disponibilità del produttore che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato.

La misura Energy Release 2.0

Energy release 2.0 è un meccanismo che favorisce l’installazione di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, realizzata da clienti finali energivori.

La misura prevede un periodo di anticipazione di 36 mesi, durante i quali il Gse cede l’energia nella sua disponibilità alle imprese energivore in cambio dell’impegno alla realizzazione di impianti rinnovabili attraverso i quali verrà restituita, nei 20 anni successivi, l’energia anticipata.

La nuova capacità di generazione può essere realizzata mediante nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici di potenza minima pari a 200 kW ciascuno oppure tramite interventi di potenziamento o di rifacimento di impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici che consentono un incremento di potenza pari almeno a 200 kW.

SPAZIO A SISTEMI FOTOVOLTAICI E GEOTERMICI

Le strutture da realizzare

Fra i progetti ammissibili al bando previsto dal decreto Fer2 rientra anche la realizzazione di una serie di impianti che producono energia fotovoltaica al largo delle coste o sui bacini d’acqua interni, energia derivante dal moto ondoso ed energia geotermica sostenibile. In particolare, sono ammessi:

gli impianti fotovoltaici offshore floating e gli impianti fotovoltaici floating su acque interne, di qualsiasi potenza;

gli impianti da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina di qualsiasi potenza;

gli impianti geotermici tradizionali con innovazioni o a emissioni nulle, di qualsiasi potenza.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 30 gennaio 2025

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