Un aiuto alle imprese per l’efficienza energetica

I progetti del Fondo transizione industriale, con una dotazione di 400 milioni, sono ammissibili solo a patto che non determinino un aumento della capacità produttiva di oltre il 20 per cento. I progetti non devono limitarsi alla mera sostituzione di un macchinario o all’introduzione di una componente specifica nel processo produttivo.

Devono, inoltre, riguardare una sola unità produttiva dell’impresa proponente e devono perseguire una maggiore efficienza energetica o riguardare un programma che prevede un uso efficiente delle risorse. Nel primo caso, le imprese devono arrivare a una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa. Nel secondo caso, devono raggiungere un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

La piattaforma Invitalia per la presentazione delle domande sarà accessibile dal 5 febbraio fino all’8 aprile. Le imprese devono essere registrate e autenticarsi tramite Spid o altre modalità ufficiali.

Tra la documentazione richiesta ci sono relazione tecnica, piano d’investimento, diagnosi energetica per le imprese energivore.

Gli investimenti

I programmi devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di accesso al Fondo, prevedere spese complessive ammissibili comprese tra 3 e 20 milioni ed essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con un’eventuale proroga del termine di ultimazione non superiore a 12 mesi). Entro tale termine, dovrà intervenire anche l’entrata in funzione e la piena operatività degli investimenti oggetto dei programmi di sviluppo agevolato.

Il metodo di calcolo

Con riferimento agli investimenti relativi all’introduzione di misure tese al miglioramento dell’efficienza energetica, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto. Le percentuali cambiano a seconda del metodo di calcolo.

L’incentivo di base è pari al 30% delle spese ammissibili se il calcolo è fatto confrontando i costi del programma d’investimento con quelli relativi a uno scenario controfattuale che tenga conto degli investimenti che verrebbero effettuati in assenza di aiuto. In questo primo caso gli incentivi sono maggiorati di 20 punti percentuali per le piccole imprese, 10 per le medie, 15 per investimenti effettuati nelle zone A e 5 per investimenti nelle zone C.

In alternativa, l’impresa può optare per effettuare il calcolo sui costi totali dell’investimento. In questo caso, l’incentivo è pari al 15% delle spese ammissibili, maggiorato di 10 punti percentuali per le piccole imprese, 5 per le medie, 7,5 per investimenti effettuati nelle zone A e 2,5 per investimenti nelle zone C.

L’uso efficiente delle risorse

Con riferimento agli investimenti relativi all’introduzione di misure tese all’uso efficiente delle risorse e/o la circolarità del processo produttivo, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto pari al 40% dei costi agevolabili. Tale intensità può essere aumentata di 20 punti percentuali per gli aiuti concessi alle piccole imprese e di 10 per le medie. Può salire di 15 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone A e di 5 per investimenti nelle zone C.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 23 gennaio 2025

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