Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha pubblicato un bando per promuovere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, che rappresenta un’importante occasione per le imprese e i ricercatori che operano nel settore delle energie rinnovabili e dell’idrogeno verde.
La misura, promossa nell’ambito delle Missioni «Green powered future» (Gpfm) e «Clean hydrogen» (Chm) di Mission innovation 2.0, si propone di finanziare progetti che mirano a migliorare l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema energetico, la produzione di idrogeno verde e sviluppino tecnologie avanzate per il settore energetico. In particolare, l’obiettivo della «Clean hydrogen mission» è ridurre i costi dell’idrogeno pulito, portandoli a due dollari statunitensi per chilogrammo entro il 2030, rendendo così l’idrogeno competitivo per l’utente finale.
Un altro obiettivo strategico riguarda la promozione delle Hydrogen Valleys: entro il 2030, si prevede la creazione di almeno 100 ecosistemi regionali in cui la produzione, lo stoccaggio e l’uso dell’idrogeno saranno integrati per dimostrare l’efficacia e la scalabilità dell’idrogeno pulito.
Mission innovation 2.0
Energie rinnovabili variabili, flessibilità del sistema energetico e digitalizzazione sono i tre pilastri di innovazione di «Green powered future mission» che punta all’utilizzo di tecnologie digitali per ottimizzare l’integrazione delle energie rinnovabili nei sistemi energetici.
Il bando rivolto all’area strategica «Materie prime critiche e Materie prime strategiche» dispone di un fondo di 21 milioni e riguarda l’estrazione mineraria primaria e secondaria, l’estrazione da fluidi, urban mining ed eco-progettazione e trasformazione (raffinazione).
Imprese in collaborazione con almeno due partner tra imprese e organismi di ricerca possono presentare proposta di progetti; piccole imprese e microimprese non possono assumere il ruolo di capofila.
I progetti devono sviluppare soluzioni innovative che rispondano alle priorità di ricerca e tecnologia delle Missioni. Il contributo richiesto per ciascun progetto deve essere compreso tra 500mila e cinque milioni. Le proposte dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2026, salvo una proroga di un massimo di 24 mesi rispetto alla durata prevista di completamento del progetto in caso di determinati requisiti.
L’avviso prevede degli aspetti finanziari da osservare, quali il costo totale delle attività di ricerca industriale che non può essere superiore al 70% del costo complessivo e il costo totale delle attività svolte complessivamente dagli organismi di ricerca e diffusione della conoscenza che non può eccedere il 33% del costo totale del progetto.
Inoltre, il costo delle attività di ciascun partecipante alla compagine progettuale deve essere pari almeno al 10% del costo del progetto e nel caso del capofila non inferiore al 40% del costo totale del progetto.
L’intensità del contributo per ciascun beneficiario è pari a: 50% dei costi ammissibili per la ricerca industriale; 25% per lo sviluppo sperimentale; 50% per gli studi di fattibilità.
La domanda di contributo dovrà essere presentata dal capofila attraverso la piattaforma informatica dedicata, entro le 12 del 18 marzo 2025. La valutazione avverrà in una fase preliminare per la verifica della conformità formale delle proposte e in una fase tecnico-economica in cui verranno attribuiti i punteggi in base a dei parametri prestabiliti.
Dal 1° gennaio 2025
Le spese ammissibili includono: costi di personale, per strumenti e attrezzature, di esercizio di prototipi/dimostratori e impianti pilota, relativi ad attività con contenuto di ricerca commissionate a terzi e costi generali. Le suddette spese dovranno riferirsi ad attività avviate dopo
il 1° gennaio 2025.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 16 gennaio 2024.