Cumulo Zes e 5.0, risparmi fino al 100% della spesa

Gennaio rappresenta un momento importante per le imprese sia per quelle situate nelle Zone economiche speciali (Zes) sia per le altre.

Per le prime, grazie alla legge di Bilancio, c’è l’opportunità di avviare investimenti approfittando degli incentivi disponibili. Pianificare diventa strategico; considerando gli incentivi previsti per la Zes unica, le imprese hanno ora la possibilità di cumulo con le agevolazioni previste dal piano Transizione 5.0.

Anche per le altre aree si apre il momento delle riflessioni: da una parte c’è la possibilità di ottenere le agevolazioni maggiorate di Transizione 5.0 anche per progetti che superano 2,5 milioni di spesa, in alcuni casi con un procedimento automatico, dall’altra c’è da valutare che Industria 4.0 ha un plafond di 2,2 miliardi e perde, quindi, l’automatismo che l’ha resa fruibile in qualunque momento alle imprese “interconnesse”.

Incentivi fino al 100%

Le Zes offrono crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e fabbricati, semplificazioni amministrative e altri vantaggi fiscali. Cumularli con gli incentivi 5.0 consente alle aziende di ottenere un risparmio sugli investimenti in innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità che può arrivare fino al 100% della spesa.

È opportuno ricordare che l’aliquota massima della 5.0 ammonta al 45% della spesa, l’aliquota massima per le piccole imprese assomma, in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, al 60% del costo ammissibile dell’investimento, percentuali da dover ridurre per restare nel 100% della spesa.

Corsa ai fondi disponibili

Anche per le altre aree si apre la possibilità di ottenere le agevolazioni maggiorate della 5.0 per progetti che vanno oltre i 2,5 milioni di spesa (fino a 10 milioni) e per gli investimenti in impianti fotovoltaici.

Per le imprese più piccole, il vantaggio delle modifiche alla 5.0 si può concretizzare nel cambio di macchinari, completamente ammortizzati da almeno due anni, senza necessità di dover monitore i consumi.

Anche per le imprese interessate a Industria 4.0, cumulabile con molte altre agevolazioni, gennaio è importante poiché le stesse imprese devono accelerare gli investimenti se vogliono rientrare nel limite di spesa di 2.200 milioni di euro imposto dalla legge di Bilancio per il 2025.

Le scadenze di gennaio

Fino al 30 gennaio le imprese interessate possono inviare le comunicazioni per accedere al credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone logistiche semplificate (Zls), introdotto dal Dl 60/2024.

Entro il 31 gennaio le Pmi operanti in Italia nel settore del tessile, moda e accessori, che intendono intraprendere percorsi di sviluppo volti a favorire la transizione ecologica e digitale del processo produttivo o dei prodotti o servizi offerti, possono richiedere incentivi sotto forma di contributi a fondo perduto nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo di 60mila euro.

Entro il 17 gennaio, le imprese dei settori agricolo, forestale, pesca e acquacoltura, che hanno effettuato investimenti nella Zes unica del Mezzogiorno nel 2024, devono inviare la comunicazione su investimenti agevolabili e credito d’imposta spettante.

Fondo nuove competenze

La domanda va trasmessa il 10 febbraio, ma prima le imprese devono seguire un iter articolato in tre fasi principali. In primis, l’identificazione dei fabbisogni formativi: le aziende devono analizzare le necessità di formazione dei propri lavoratori, individuando le competenze da sviluppare per rispondere alle richieste del mercato. Secondo passaggio è stipulare gli accordi collettivi: le imprese devono sottoscrivere accordi di rimodulazione dell’orario di lavoro con le rappresentanze sindacali (Rsu/Rsa) in azienda. In assenza di queste, gli accordi devono essere firmati dalle parti sociali territoriali più rappresentative a livello nazionale.

Una volta stipulato l’accordo, le imprese devono presentare la domanda di accesso al fondo, seguendo le linee guida del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e allegando la documentazione richiesta.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 14 gennaio 2025

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