Successo imprenditoriale? Investire sul capitale umano

Designato nel 2024 dal presidente della Regione AbruzzoMarco Marsilio, nella cabina di regia del Governo per l’attuazione della Zona Economica Speciale Unica; nominato come esperto dal Comitato Europeo delle Regioni a Bruxelles per redigere pareri tecnici per l’Unione Europea in materia di Energia e Sviluppo industriale; dal 2023 amministratore delegato della Finanziaria regionale della Regione Abruzzo Fira, dopo aver guidato da luglio 2020 a dicembre 2022 l’Agenzia regionale di Sviluppo industriale Apra

Stefano Cianciotta lavora al fianco di istituzioni, aziende private e pubbliche, per accompagnarle nel percorso di stakeholder engagement con i propri clienti, con l’obiettivo di accrescerne o consolidarne la reputazione e la conoscenza come valore aggiunto e vantaggio competitivo a supporto di una efficace presenza sul mercato.

Telematica Italia intervista il consulente economico abruzzese che ha prodotto negli anni studi, analisi e ricerche sull’innovazione e sulla semplificazione delle organizzazioni complesse, sullo sviluppo sostenibile dei processi produttivi e decisionali e sulla costruzione di una visione del futuro possibile.

Dottor Stefano Cianciotta, quali sono secondo lei, le carte vincenti che ogni impresa deve possedere in tasca?

“Sintetizzando al massimo direi: competenze e visioni. Deve coltivare e aiutare a crescere, al proprio interno, i talenti su cui investire e al contempo dirigerli verso una progettualità ben definita, che tenga conto dei cambiamenti geopolitici in atto, e abbia molto chiari i risultati che si vogliono raggiungere”.

Quali sono le strategie per migliorare la leadership all'interno delle aziende e come è possibile creare un ambiente di lavoro collaborativo ed efficace?

“Anche in questo caso ritengo si debba partire dal capitale umano, che resta l’investimento più proficuo su cui ogni azienda deve puntare. Valorizzare le competenze, stimolare la partecipazione, incentivare il dialogo affinché circolino le idee e si crei una reale collaborazione tra le diverse skills dei singoli dipendenti, è la base da cui partire per costituire un gruppo di lavoro vincente. Creando un ambiente favorevole, sarà naturale che emergano quei talenti che possono fare la differenza”.

In generale, le aziende italiane come possono affrontare le sfide future?

“Ritengo che oggi ogni impresa, piccola o grande che sia, non possa più prescindere da investimenti, digitalizzazione, sostenibilità, innovazione. Tutti temi che sono al centro delle politiche industriali degli ultimi decenni, ma che in alcune aree geografiche del nostro Paese faticano a concretizzarsi, a tradursi in azioni sistemiche. Occorre smarcarsi dai vecchi paradigmi culturali ancora purtroppo molto cari a tutto quel sostrato di imprese manifatturiere che negli anni hanno creato l’eccellenza del Made in Italy e la fortuna della nostra economia, ma che oggi, se non si adeguano al cambiamento e alle nuove sfide dei mercati, rischiano di essere fagocitate da gestioni d’impresa più innovative e lungimiranti”.

Dottor Cianciotta, cosa ne pensa della finanza agevolata come aiuto alle imprese a innovare e crescere?

“Come amministratore delegato della Finanziaria regionale abruzzese sono chiamato, assieme a tutto il CdA, proprio a coadiuvare le strutture regionali nella programmazione di politiche economiche e finanziarie, in modo che abbiano la massima efficacia con le risorse disponibili, rispondendo concretamente ai bisogni del mondo produttivo. Ma personalmente ritengo che per essere ancora più efficaci occorra superare le lungaggini burocratiche, sostenere in maniera sistemica tanto il mondo delle piccole imprese, quanto quello delle grandi industrie che insistono sul nostro territorio, intercettando i fondi europei e massimizzando quelli nazionali, senza tralasciare un attento monitoraggio sull’uso efficace del denaro pubblico”.

Secondo lei, quali sono gli errori più comuni che le imprese fanno quando cercano di ottenere contributi pubblici?

“Uno degli errori più diffusi è quello di improvvisare: a volte si parte al contrario, ossia dall’essere tentati da un finanziamento pubblico o da un bando e costruirci attorno un’idea di business o, peggio, d’impresa. Ecco, bisogna correggere questa tendenza: partire dall’idea, dal progetto, e solo in un secondo momento cercare il finanziamento più adatto, che sia per la fase di startup, per gli investimenti o per il consolidamento. Se non si ha un progetto che sa ‘camminare da solo’, un finanziamento pubblico rischia di diventare un capestro. Noi finanziarie regionali possiamo giocare un ruolo molto importante, in questo: se da una parte, come detto, possiamo indirizzare le politiche regionali a essere più efficaci in materia di aiuti, dall’altra possiamo educare gli imprenditori, o aspiranti tali, a essere strutturati, competitivi, resilienti”.

Può condividere esempi di successo di imprese che hanno beneficiato della finanza agevolata?

“Di imprese di successo, beneficiarie di finanziamenti pubblici, in Abruzzo, ce ne sono tante e quasi tutte rispondono alle caratteristiche che ho sin qui evidenziato. Ma uno dei casi più recenti che, ad esempio, riguarda Fira è APIO S.r.l., una startup high-tech specializzata nella progettazione e sviluppo di software per il settore energetico, che abbiamo finanziato con un investimento di 350mila euro del Fondo StartUp StartHope, un venture capital con cui la Finanziaria regionale acquisiva una percentuale compresa tra il 15 e il 45% di equity in cambio di investimenti fino a 1,5milioni di euro per singola operazione. Recentemente Fira ha effettuato l’exit dalla società cedendo le quote a Sun City, altra importante realtà imprenditoriale finanziata da noi in fase di startup e che oggi, grazie al nostro iniziale supporto, è diventata una azienda leader nella fornitura di servizi per l’efficientamento energetico all’avanguardia”.

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