Visione e futuro passano anche dalla finanza agevolata

Ogni giovane imprenditore affronta una serie di sfide uniche e stimolanti.

Essere in grado di sviluppare idee innovative e soluzioni creative è fondamentale per distinguersi nel mercato competitivo; imparare a gestire efficacemente il proprio tempo e le proprie risorse è cruciale per bilanciare le diverse responsabilità imprenditoriali; costruire una rete di contatti e collaborare con altre imprese può aprire nuove opportunità e facilitare la crescita aziendale; essere pronti ad adattarsi ai cambiamenti del mercato e superare gli ostacoli con resilienza è essenziale per il successo a lungo termine; ottenere contributi adeguati è fondamentale per avviare e far crescere un’attività; creare una solida presenza online e sfruttare i social media per promuovere il proprio brand e raggiungere il pubblico target è sempre più importante; investire nella propria formazione e aggiornarsi costantemente sulle nuove tendenze e tecnologie del settore è indispensabile per rimanere competitivi. Queste sfide non solo aiutano a crescere come imprenditori ma contribuiscono anche a sviluppare competenze che saranno utili per tutta la vita.

Telematica Italia intervista Massimiliano Bachetti, già presidente del Comitato Giovani Imprenditori di Confindustria Marche e presidente del Comitato Interregionale del Centro dei Giovani Imprenditori di Confindustria, organizzatore della 18esima edizione del Forum Nazionale dell'Interregionale del Centro di Confindustria Ascoli Piceno che si svolgerà, domani giovedì 12 settembre dalle ore 16.30 al Teatro Filarmonici di Ascoli Piceno. All’interno di questa nuova edizione è in programma il convegno dal titolo “Al centro del mondo”, di cui Telematica Italia è sponsor.

Presidente Bachetti, quali sono le principali sfide che i giovani imprenditori devono affrontare oggi?

"Ritengo che le sfide che attendono i giovani imprenditori principalmente siano tre: riuscire a cambiare il nostro Paese, svecchiandolo. Rimanere a lavorare in Italia e non fuggire all’estero e riuscire a essere al passo con i competitor internazionali, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Per fare tutto questo servono riforme istituzionali serie per aiutare le imprese, come mettere in atto un’operazione di sburocratizzazione a tutto tondo; promuovere campagne a sostegno della famiglia per contrastare la denatalità, potenziare il welfare aziendale, adeguare e rendere sicuro e sostenibile il sistema pensionistico".

Come vede il futuro dell’imprenditoria giovanile in Italia nei prossimi anni?

"Il nostro è un Paese vecchio e per andare al passo con i tempi e con un mondo che si muove alla velocità della luce occorre essere preparati e competitivi. Attualmente il futuro dell’imprenditoria giovanile in Italia sembra essere promettente, grazie a una serie di incentivi e programmi di supporto messi in atto dai governi. Esistono numerosi incentivi disponibili per agevolare l’imprenditoria giovanile, tra cui finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto e sostegni al credito. Questi programmi mirano a favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese giovanili, promuovendo l’innovazione e la crescita economica. Tuttavia, ci sono anche strade da affrontare, come la necessità di migliorare l’accesso al credito e di fornire una formazione adeguata ai giovani imprenditori".

Quali iniziative sta promuovendo il Comitato interregionale GI per rafforzare la condivisione di valori e i progetti tra gli imprenditori under 40 delle quattro regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria?

"Sono molto orgoglioso di aver assunto questa responsabilità che mi vede alla guida del Comitato Interregionale del Centro. Spero di rappresentare e interpretare al meglio questo ruolo attraverso il confronto e la collaborazione con i rappresentanti delle altre regioni che compongono il Comitato. Noi giovani imprenditori abbiamo l'onore e l'onere di essere precursori nel campo dell'innovazione e di fornire indicazioni importanti alla classe politica affinché le nuove generazioni attive nel comparto industriale abbiano l’ambiente imprenditoriale più favorevole possibile per il futuro. Inoltre, siamo consapevoli del nostro dovere di partecipare attivamente e monitorare da vicino la ricostruzione dei centri colpiti dal terremoto, contribuendo così al rilancio delle comunità locali e alla ripresa economica delle regioni del centro. Nello specifico, portiamo avanti dei programmi mirati sulla cultura di impresa. Si tratta di progetti su più livelli tra scuole e aziende del territorio".

Cosa, secondo lei, deve essere messo in campo per supportare le startup e le nuove imprese che devono affrontare le sfide legate alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale?

"Io credo che ormai l’Italia goda di un sistema maturo per fare nuova impresa. Per supportare le startup e le nuove aziende che affrontano le sfide legate alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale è fondamentale mettere in campo una serie di iniziative e strumenti: dai finanziamenti e incentivi alla formazione e consulenza; dall’accesso a reti e a partnership (e quindi creare reti di supporto tra imprese e università e territorio) alla promozione e alla visibilità. È fondamentale, oggi, implementare politiche e regolamentazioni che incentivino l’adozione di pratiche sostenibili. Questo può includere normative che premino le aziende con basse emissioni di carbonio o che utilizzano materiali riciclati, per esempio e fornire accesso a tecnologie avanzate e infrastrutture per lo sviluppo di soluzioni innovative. Questo può includere l’accesso a laboratori di ricerca, attrezzature specializzate e piattaforme digitali. Queste azioni possono creare un ecosistema favorevole per le startup che vogliono affrontare le sfide della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, contribuendo così a un futuro più verde e responsabile”.

In che modo la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno influenzando il settore imprenditoriale giovanile?

"La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno trasformando profondamente il settore imprenditoriale giovanile in Italia, offrendo nuove opportunità e sfide e sicuramente stanno impattando in maniera molto forte. Le startup giovanili stanno sfruttando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e ovviamente la rete per sviluppare prodotti e servizi innovativi. Queste tecnologie permettono di migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e creare nuove opportunità di mercato. L’utilizzo della tecnologia permette di accorciare i tempi e per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, al centro del dibattito per le sue connotazioni sia positive che negative, io credo che essa non toglierà lavoro a nessuno ma svilupperà nuove competenze. La digitalizzazione sta anche promuovendo l’adozione di pratiche sostenibili e responsabili. Le startup possono utilizzare tecnologie verdi e soluzioni digitali per affrontare sfide ambientali e sociali, contribuendo a un futuro più sostenibile".

Quali strategie servono ai giovani imprenditori per intraprendere nuovi investimenti e cosa ne pensa della finanza agevolata come opportunità concreta di sviluppo e crescita?

"Per i giovani imprenditori intraprendere nuovi investimenti richiede una combinazione di strategie ben pianificate e l’accesso a risorse adeguate. Le strategie sono sicuramente molteplici e vanno dalla pianificazione e ricerca alla formazione continua; dalla diversificazione degli investimenti a una buona gestione delle finanze. Per quanto riguarda la finanza agevolata, essa rappresenta una grande opportunità per i giovani imprenditori. Può essere un potente strumento di sviluppo e crescita per le nuove imprese e offre le risorse necessarie per trasformare idee innovative in realtà di successo. Anche la mia azienda ha partecipato a un importante bando europeo che ci ha agevolato, che ci ha potuto far fare quel salto di qualità che serviva per farci crescere".

Lei rappresenta 4 regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) dal punto di vista del tessuto economico. Quali punti di criticità individua in queste 4 realtà?

"Le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria condividono alcune criticità comuni, ma ciascuna presenta anche sfide specifiche. L’Abruzzo, come Umbria e Marche, è ad alto rischio sismico e le aree interne stanno vivendo un fenomeno di spopolamento, con conseguente declino economico e sociale. Tutte le regioni stanno soffrendo, a causa del cambiamento climatico, una significativa diminuzione della disponibilità idrica, con impatti negativi sull’agricoltura e sull’approvvigionamento idrico. L’Abruzzo come l’Umbria necessita di miglioramenti nelle infrastrutture, specialmente nelle aree rurali. Queste criticità richiedono interventi mirati e coordinati per migliorare la resilienza e la qualità della vita nelle quattro regioni".

Quali consigli darebbe ai giovani che vogliono avviare la propria attività?

"Avviare una propria attività è un’avventura entusiasmante ma anche impegnativa. Innanzitutto occorre valutare bene il settore su cui investire, affidarsi a consulenti esperti, soprattutto nella fase iniziale".

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