"Cultura: elemento fondamentale per lo sviluppo dei territori"

La Regione Umbria sostiene le reti museali presenti sul territorio regionale, sia quelle che hanno realizzato i progetti finanziati con i precedenti programmi annuali, sia di nuova istituzione e sostiene biblioteche, archivi storici, centri di documentazione, mediateche. Con due bandi distinti “Sistema museale: contributi salvaguardia e valorizzazione beni culturali” “Contributi biblioteche, archivi storici, centri documentazione, mediateche”, l’assessorato alla Cultura della Regione Umbria ha voluto fortemente finanziare progetti relativi all'anno 2024 con investimenti compresi fra 20.000 euro e 40.000 euro che abbiano tenuto conto di modalità alternative di fruizione museale on site, off site e online e quindi attività e materiali divulgativi che possano essere fruiti all’interno dei musei, in sedi alternative o a distanza e come contenuti digitali sul web. Ogni progetto beneficia di un contributo a fondo perduto fino al massimo all'80% dei costi ammissibili, composto da una quota fissa a copertura fino al 40% del costo totale, una quota variabile fino al 40% del costo totale e un'eventuale premialità per l’adesione di almeno metà delle strutture del raggruppamento a uno o più progetti di ambito regionale e/o nazionale. Per quanto riguarda il bando “Contributi per biblioteche, archivi storici e mediateche, la Regione ha lavorato per sostenere il funzionamento e l’incremento degli istituti e servizi inerenti biblioteche, centri di documentazione, mediateche di enti locali e di interesse locale, per l’attuazione dei programmi d’informazione bibliografica e documentaria. Il contributo a fondo perduto concesso copre fino al 60% dei costi ammessi.

A spiegare i propositi della Regione Umbria, l’assessora regionale alla Cultura Paola Agabiti, la quale ha rilasciato un’intervista a Telematica Italia proprio sugli aspetti più rilevanti di questi due bandi.

Assessora Agabiti, può descrivere i due bandi appena pubblicati dalla Regione Umbria?

“I luoghi del sapere rappresentano un settore prezioso e strategico per la nostra regione, proprio per questo ho previsto, sin dal mio insediamento, misure di sostegno e di valorizzazione del settore bibliotecario e museale. In particolare, l’avviso a sostegno delle biblioteche, archivi storici e mediateche, ha l’obiettivo di favorire ed implementare attività come la catalogazione ovvero l’acquisto di volumi ed attrezzature per un miglior funzionamento delle strutture e anche l’acquisto di arredi per la conservazione dei libri. Una parte delle risorse è stata destinata altresì a progetti dedicati alla persona, come il programma ‘Nati per leggere’ per la promozione della lettura, rivolto alle famiglie con bambini in età prescolare. Senz’altro innovativo l’avviso per il sistema museale, pensato per rafforzare le reti territoriali e tematiche tra tutti i musei presenti nel nostro territorio, con l’obiettivo di stimolare ed incentivare la partecipazione e il coinvolgimento degli utenti, attraverso progetti utilizzabili on site, off site e online, fruibili all’interno dei musei o sul web”.

Ci può rappresentare quali sono i motivi che hanno spinto la Regione a investire in questo settore?

“La Regione Umbria ritiene la cultura un elemento fondamentale per lo sviluppo, anche economico e sociale, dei territori. Per questo, tra le tante iniziative messe in campo in questi anni, non poteva mancare il sostegno a luoghi e strutture che svolgono un ruolo imprescindibile proprio nelle dinamiche di crescita del settore”.

Le province di Perugia e Terni sono due realtà completamente diverse, la prima è a vocazione culturale e turistica, la seconda (per la maggior parte) è a vocazione industriale. La Regione cosa potrebbe fare per armonizzare i due territori?

“Poiché parliamo di cultura occorre, secondo me, ribaltare la prospettiva: io non credo che esistano demarcazioni territoriali così radicali nella regione. Se vogliamo trovare una distinzione potremmo dire che il sud dell’Umbria ha una caratterizzazione maggiormente archeologica, rispetto al nord dell’Umbria. È ovvio che se pensiamo alla città di Terni, non possiamo non ricordare il forte sviluppo industriale che ha caratterizzato la città negli ultimi centocinquant’anni, che però è solo uno degli elementi che costituiscono la millenaria storia e l’identità del capoluogo. Lo dimostra il fatto che la forte crescita turistica registrata in questi anni, ha interessato tutti i territori della regione”. 

In ultimo, le imprese umbre sono di vario livello: micro e grandi realtà imprenditoriali coabitano in una piccola regione. Secondo lei, gli imprenditori umbri potrebbero destinare parte delle proprie risorse alla Cultura, nei confini di pertinenza?

“Posso dire che in moltissime occasioni gli imprenditori del territorio hanno dimostrato impegno e generosità nel promuovere e finanziare progetti in ambito culturale. Sono certa, dunque, che anche in futuro, le tante realtà del territorio, continueranno a sostenere iniziative e progetti, nella consapevolezza che, come abbiamo detto, la cultura nella nostra regione costituisce un asset fondamentale su cui puntare tutti come comunità”.

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