Con una dotazione di 75 milioni di euro per gli anni 2023, 2024 e 2025, il Fondo innovazione dell’istituto Ismea finanzia investimenti al fine di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all'incremento della produttività nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell'impresa, per l'utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell'acqua e la riduzione dell'impiego di sostanze chimiche, nonché per l'utilizzo di sottoprodotti.
Lo scorso 27 novembre alle ore 12 era in programma l'apertura del portale, tra l’altro posticipata (originariamente era prevista il 15 novembre), al fine di assicurare a tutte le piccole e medie imprese interessate parità di accesso alla misura. Eppure, nonostante le precauzioni prese dall’Ismea per non incorrere in errori di nessun genere, le imprese che si sono trovate a cliccare per accedere al fondo, con una procedura a sportello, hanno dovuto purtroppo fare i conti con la piattaforma andata in crash. Secondo l’Ismea “a un'ora dall'apertura del portale per l'accesso al Fondo per l'Innovazione in Agricoltura – si legge sul sito dell’istituto - sono stati registrati più di 27.000 ingressi al sistema per oltre 4.500 domande in compilazione. Alle 14.30, il portale Ismea contava oltre 5mila domande in compilazione. 776 le domande convalidate con una percentuale di utilizzo pari al 32,4% della dotazione finanziaria nazionale e 48,68% per quella dedicata alle zone alluvionate e alle 16.15 risultavano convalidate complessivamente 1.883 domande, di cui 1.696 a valere sulla dotazione nazionale e le restanti 187 a valere sulla riserva per le imprese con sede operativa nelle zone colpite dall'alluvione del maggio 2023, realizzando le condizioni per l'utilizzo dell'intera dotazione destinata alla misura per l'anno 2023. Il sovraccarico delle linee - si legge ancora nel sito - determinato da oltre 69mila utenti collegati da tutta Italia e le difficoltà di connessione dal territorio non hanno comportato malfunzionamenti o anomalie del portale dedicato dove le fasi di compilazione e convalida delle domande sono proseguite senza soluzione di continuità. Ismea procederà a istruire le domande convalidate assicurando le risposte nei termini previsti dalla normativa di riferimento. Per tutte le Pmi che non hanno beneficiato delle agevolazioni sarà possibile nei primi mesi del 2024 partecipare alla nuova edizione del Fondo”.
“Secondo noi invece – spiega Eleonora Boffa coordinatrice del Team Agricoltura di Telematica Italia - la realtà dei fatti è che migliaia di imprese italiane non siano riuscite ad accedere alla misura a causa del sovraffollamento che si è creato appena è stato aperto lo sportello. A partire dalle ore 12.00, le aziende si sono ritrovate di fronte a schermate di questo tipo “502 Bad Gateway”, “503 Service Temporarily Unavailable”, impossibilitati a effettuare anche solo il login della propria utenza, cercando di combattere inutilmente fino all’ultimo con ripetuti errori di server dell’intero sito dell’Ismea. A tutto ciò si è aggiunta l’assenza di supporto telefonico: linee sempre occupate, chiamate interrotte dal personale. Di fatto, totale inesistenza di servizio, con imprenditori e operatori del settore lasciati soli per ore in balìa di questi disservizi.
Non è accettabile che in uno Stato di diritto come il nostro, agli imprenditori, tutti uguali di fronte alla legge, non sia garantita la parità di trattamento quando si parla di accesso a fondi pubblici e che i relativi incentivi vengano assegnati senza l’utilizzo di qualsivoglia criterio meritocratico. Da una primissima analisi, infatti, secondo quello che afferma l’Ismea, gli ingressi al portale sono stati 27mila e poi di 69mila utenti collegati da tutta Italia, grandi numeri. Poi, però le domande compilate sono state solamente 5mila e qualche ora dopo solamente 776 sono state quelle convalidate.
Questo significa che qualche cosa sia andato storto. Telematica Italia da sempre sostiene che il sistema di gestione dei finanziamenti alle imprese da parte degli enti pubblici non possa stare in mano all’ormai famigerato sistema del click day".