ZES Unica, Calvanese: "Decreto Sud, tra vantaggi e criticità"

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 7 settembre il cosiddetto Decreto Sud (decreto legge n. 124), pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 settembre e in vigore dal 20 settembre.

Questo provvedimento contiene le disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell'economia nelle zone del Mezzogiorno d'Italia. Obiettivo del decreto è creare un sistema d'incentivi per favorire la crescita e il consolidamento economico delle aree del sud d'Italia.

Il decreto di fatto cancella le 8 Zone Economiche Speciali ovvero: ZES AbruzzoZES CalabriaZES CampaniaZES Ionica Interregionale Puglia-BasilicataZES Adriatica Interregionale Puglia-MoliseZES Sicilia OrientaleZES Sicilia OccidentaleZES Sardegna e le accorpa in una macro ZES unica che racchiude tutti i territori delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

"Dal testo del decreto – commenta Carmine Calvanese, responsabile nazionale Divisione finanza agevolata di Telematica Italia - si evince che all’interno dell'area ZES, le aziende già operative o quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi (speciali condizioni), quali la previsione di un'autorizzazione unica per l'avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d'imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l'acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive".

Tabella ZES

Sono agevolabili gli investimenti, rientranti all'interno di un progetto d'investimento iniziale così come disciplinato dall’art. 2, punti 49, 50 e 51, del Regolamento del 17 giugno 2014 n. 651/14, ovvero:

  • creazione di un nuovo stabilimento;
  • ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
  • per le grandi imprese localizzate nelle aree di cui all’art. 107, par. 3, lett. c), del TFUE, investimenti a favore di una nuova attività economica.

Nello specifico, il nuovo credito d'imposta Sud agevolerà i seguenti investimenti:

  • acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio;
  • acquisto di terreni, acquisizione, realizzazione ovvero ampliamento di immobili strumentali. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell'investimento agevolato.

"Il credito d'imposta - continua Calvanese - è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni, nel limite massimo per ciascun progetto d'investimento, di 100 milioni di euro. Non saranno agevolati i progetti d'investimento di importo inferiore a 200.000 euro e saranno escluse dall'agevolazione tutte quelle imprese che operano nei settori dell'industria siderurgica, carbonifera, delle fibre sintetiche, della costruzione navale, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché dei settori creditizio, finanziario e assicurativo e che risultano essere in difficoltà così come definite dall’art. 2 punto 18, regolamento (UE) n. 651/2014.

Per quanto riguarda il settore agricolo, il credito d'imposta potrà essere invocato dalle imprese operanti nel settore della produzione primaria, nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico. Le imprese beneficiarie dovranno mantenere l'attività nella ZES per almeno 7 anni dal completamento dell'investimento.

Il credito d'imposta è quindi utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante modello F24, secondo quanto previsto dall'art. 17 del D.Lgs. n. 241/97. Per l'ottenimento del credito deve essere presentata richiesta attraverso apposita istanza da presentare all'Agenzia delle Entrate. In conclusione - secondo Calvanese - la ZES Unica Sud porta in sé alcune peculiarità particolarmente positive, tra cui il superamento dei vincoli territoriali delle precedenti ZES, che agevolavano solo alcune aree territoriali, l'aumento dell'intensità di aiuto che passa dal 45% al 60% e la possibilità di agevolare gli acquisti dei terreni e degli immobili seppur nel limite massimo del 50% del valore complessivo dell'investimento agevolato. Vanno però sottolineate alcune criticità ovvero il termine temporale, almeno per il 2024, di applicazione della misura e di realizzazione degli investimenti immobiliari che dovranno essere eseguiti, come indicato dell’art. 16 comma 4 del DL 124, dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024; il limite minimo degli investimenti che non potranno essere inferiori ai 200.000 euro mentre nel credito d’imposta attualmente attivo per le zone ZES e più in generale per le zone assistite dal Credito d’imposta per investimenti strumentali nel Mezzogiorno non è previsto alcun limite minimo di spesa.

Inoltre, con la cessazione di queste ultime due misure, che vedono la loro scadenza fissata al 31 dicembre 2023 se non diversamente disciplinate dalla nuova Legge di bilancio 2024, si potrebbe creare una situazione di forte discriminazione verso quelle imprese, soprattutto di piccole dimensioni, che a partire dal 1° gennaio 2016 hanno potuto beneficiare dell'eccezionale leva messa a loro disposizione dal Credito d’imposta per investimenti strumentali nel Mezzogiorno. La nostra speranza - conclude Calvanese - è che il legislatore valuti attentamente tale problematica e che, con il vaglio e l’approvazione della Legge di bilancio 2024, riesca a trovare una soluzione che renda appetibile per tutti la nuova misura agevolativa messa in campo con il D. L. 124 del 19 settembre".

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