La legge di bilancio 2023 introduce novità per quanto riguarda la Nuova Sabatini: essa viene rifinanziata dal Governo con 30 milioni di euro per il 2023 e 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, per un totale di 150 milioni di euro. Il Mimit (il “nuovo” Ministero per le imprese e per il Made in Italy, ex Mise) quest’anno assegna una maggiorazione del contributo del 30% per gli investimenti green e una fetta è destinata al Mezzogiorno. Per terminare gli investimenti green agevolati dalla Nuova Sabatini, l'impresa ha a disposizione 18 mesi anziché 12 a partire dalla stipula del contratto di finanziamento. L'allungamento di 6 mesi è ottenibile relativamente alle iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Questo per quanto riguarda le novità contributive, per quelle invece di presentazione e gestione della domanda, a partire dal 1° gennaio 2023, le richieste di agevolazione devono essere compilate, pena l’improcedibilità delle stesse, in via esclusivamente telematica tramite lo Spid .
Per le imprese localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna il capo III del decreto Mise 22 aprile 2022 ha istituito la “Nuova Sabatini Sud”: il contributo in conto impianti concesso è pari all’ammontare complessivo degli interessi a un tasso annuo del 5,5%, calcolati convenzionalmente su un finanziamento di cinque anni. In questo caso, però, c’è ancora da aspettare poiché manca il decreto attuativo che dovrà essere presentato dal Mimit.
LA NUOVA SABATINI “La legge Sabatini, nuova si fa per dire visto che la legge 1329/65 fu istituita negli anni ‘60 per incentivare la vendita di macchine utensili o di produzione, ci dà sempre grandi soddisfazioni.
Si tratta, quindi, di una misura storica, nata per dare sostegno alle aziende che dovevano comprare macchine utensili e che ha trovato nuova verve nell’ambito del Piano Industria 4.0 avviato nel 2016. Oggi è rimasta comunque una misura generalista e per noi di Telematica Italia, nonostante alcune criticità endemiche, rappresenta una buona base da cui partire per dare il sostegno alle piccole e medie imprese”.
Esordisce così il responsabile nazionale Divisione finanza agevolata di Telematica Italia Carmine Calvanese sulle novità 2023 in casa Sabatini. La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
L'agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali per quanto riguarda i beni 4.0 e supporta fortemente gli investimenti green a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese.
NOVITA’ CONTRIBUTIVE E GESTIONALI DELLA PRATICA “Nonostante la ciclicità della misura – continua Calvanese - essa si rinnova e si rafforza anno dopo anno e diventa così lo zoccolo duro degli imprenditori per ridare slancio alla propria impresa.
Quest’anno, la legge di bilancio focalizza le risorse sugli investimenti a basso impatto ambientale e questo ci fa capire il cambio di passo verso cui si vuole portare il Paese. Per il Sud siamo fermi, dobbiamo aspettare che escano i decreti attuativi per cui non sappiamo quanto e cosa venga destinato alle imprese del Mezzogiorno. Per la presentazione della domanda per ricevere i contributi, dal punto di vista tecnico, l’imprenditore deve dotarsi di Spid e almeno due soggetti dovranno essere abilitati per l’inoltro della pratica: mentre prima bastava compilare un modulo e inviarlo tramite Pec, da oggi occorre collegarsi alla piattaforma del Mimit ed entrare con lo Spid. Serve poi, un’ulteriore identità digitale (Spid) che può essere quella di un consulente professionista. Noi di Telematica Italia affianchiamo i nostri partner in questo percorso”.
CRITICITA’ “Ci tengo, infine, a sottolineare che le misure della Sabatini – spiega ancora il responsabile nazionale Divisione finanza agevolata di Telematica Italia – non vanno bene per qualsiasi investimento e per ogni azienda. I consulenti di Telematica Italia aiutano le aziende a gestire il contributo nel migliore dei modi, analizzando nel dettaglio quali incentivi conviene prendere a una azienda e quali no. Il contributo previsto dalla Sabatini è in conto impianti, il cui ammontare è determinato in una riduzione ‘figurativa’ del valore degli interessi, su un finanziamento/leasing della durata di cinque anni e di importo minimo di 20.000 euro e massimo di 4.000.000 di euro, pari al 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575% per gli investimenti 4.0; 3,575% per gli investimenti green. La criticità maggiore che si riscontra con la Sabatini è la cumulabilità con le altre misure agevolative. La Sabatini ha una cumulabilità massima per le piccole imprese fino al 20%, per le medie fino al 10%, per le imprese agricole del Sud fino al 50% (così anche per le realtà imprenditoriali di pesca e acquacoltura) e per quelle del resto di Italia fino al 40%. La Sabatini ha una cumulabilità massima per le piccole imprese fino al 20% con gli altri aiuti di Stato. Chiaramente non rientra in questa casistica il Credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali Industria 4.0.
Questo significa che quando si fa una Sabatini – conclude Calvanese – bisogna fare dei calcoli precisi e capire se conviene investire ricorrendo a un finanziamento bancario garantito da Mediocredito Centrale in presenza di altre misure agevolative, perché in questo modo si brucerebbe la possibilità di accedere ad altri contributi pubblici; quindi è una valutazione da fare di volta in volta sul singolo caso, in relazione alla dimensione e al gruppo di appartenenza dell’impresa. Un calcolo che solo gli operatori specialistici del settore possono fare con la massima precisione, perché nel momento in cui un’impresa va a beneficiare di contributi pubblici senza averne diritto si preclude la possibilità di richiedere altri incentivi e non si possono correre rischi del genere”.