Transizione digitale per le imprese creative e culturali

C’è tempo fino al 1° febbraio del 2023 per le piccole e micro imprese creative e culturali per richiedere l’incentivo a fondo perduto del programma “Transizione digitale organismi culturali e creativi” (Tocc), misura che favorisce l’innovazione e la digitalizzazione, promossa dal Ministero della Cultura (Direzione Generale Creatività Contemporanea).

“Stiamo lavorando a questo bando con i nostri clienti già da due mesi – afferma il coordinatore del team Digitalizzazione di Telematica Italia, Antonio Grieco – e questo è un bel vantaggio. Una rilevante differenza con le altre misure è che la procedura di valutazione delle domande non è a sportello ma a graduatoria, ciò significa che stavolta non sarà la velocità dell'inoltro a determinare l'esito delle pratiche inviate dalle imprese ma che la finestra di presentazione delle domande resterà aperta, a pari condizioni, per tutti i potenziali beneficiari, fino alla scadenza, cioè fino al 1° febbraio 2023. Finalmente, quindi, si prediligono modalità operative e criteri di valutazione più aderenti a un principio di reale premialità. Di contro, c’è da dire che questo è un bando complesso, la valutazione è basata sulle griglie a punteggio che premia sì la qualità progettuale ma diventa molto selettivo.

Si tratta di un procedimento istruttorio che viene attivato alla scadenza del termine di presentazione delle domande, che prevede un iter di valutazione prima formale e poi sostanziale, basato sulla qualità progettuale e sul rispetto dei criteri di valutazione specifici previsti dalla normativa. A conclusione del procedimento istruttorio, il soggetto gestore stilerà le graduatorie dei progetti ammissibili.

La dotazione finanziaria – continua Grieco - è sicuramente sostanziosa: 115 milioni di euro. Essa, prevista dal Pnrr, rientra nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”, Sub-Investimento 3.3.2 “Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale.

Doveroso sottolineare alcune peculiarità della misura agevolativa: non essendo stati indicati i codici Ateco specifici dei soggetti ammissibili, il bando si rivolge più genericamente a imprese che operano nei settori culturali e creativi e che risultino costituiti al 31 dicembre 2020. Viene dunque concessa, sulla carta, la chance di partecipare ad una ampia platea di aziende. La scrematura dovrà essere effettuata, tanto dai consulenti quanto poi dall’ente gestore, in base all’effettiva attinenza del settore di attività delle imprese e delle tematiche sviluppate nel progetto, alle finalità del bando.

Ricordiamo gli ambiti di attività dei soggetti realizzatori indicati e sono i seguenti:

  • Musica;
  • Audiovisivo e radio (inclusi: film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
  • Moda;
  • Architettura e Design;
  • Arti visive (inclusa fotografia);
  • Spettacolo dal vivo e Festival;
  • Patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi: archivi, biblioteche e musei);
  • Artigianato artistico;
  • Editoria, libri e letteratura;
  • Area interdisciplinare (relativo ai soggetti che operano in più di un ambito di intervento tra quelli elencati

Sono ammessi gli interventi finalizzati a:

la creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online capaci di interagire molteplici linguaggi espressivi e di adottare narrazioni innovative;

la circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso nuovo pubblico (diminuzione del divario territoriale, raggiungimento categorie deboli) e verso l’estero (ad es. sviluppo e ideazione di formati per lo streaming, dal vivo e non);

la realizzazione di attività per la fruizione del proprio patrimonio attraverso modalità e strumenti innovativi di offerta (piattaforme digitali, hardware, software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione) volte a garantire un beneficio in termini di impatto economico, culturale e/o sociale, salvaguardando adeguatamente la tutela della proprietà intellettuale;

la digitalizzazione del proprio patrimonio con obiettivo di conservazione, maggiore diffusione, condivisione attraverso la coproduzione, cooperazione trasfrontaliera e circolazione internazionale, soprattutto nell’Unione Europea;

l’incremento all’utilizzo del crowdsourcing e lo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.

Il valore aggiunto indiscutibile di questo bando - conclude il coordinatore del team Digitalizzazione - è l’intensità di contributo: la misura infatti concede l’80% di fondo perduto sulla spesa ammissibile, per un importo massimo pari a 75.000 euro”.

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