Eventi sportivi, tra burocrazia e opportunità

Il Dipartimento per lo Sport ha pubblicato un avviso volto a sostenere la realizzazione di eventi sportivi di alto livello, riconosciuti sia a livello nazionale che internazionale, per l’anno 2025. Le risorse allocate ammontano a 6.500.000 euro.

Possono accedere ai contributi le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD), sia in forma singola che associata, purché iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. Sono inoltre ammesse le richieste da parte di Comitati organizzatori regolarmente costituiti, Federazioni sportive nazionali e paralimpiche, Discipline sportive associate e paralimpiche, Enti di promozione sportiva, nonché enti e società pubbliche o private che detengano un titolo di esclusività nell’organizzazione o realizzazione dell’evento.

Gli eventi sportivi destinatari del finanziamento devono essere riconosciuti da Federazioni sportive, anche internazionali, o da Enti di promozione sportiva di riferimento. Occorre una valenza di rilievo internazionale o nazionale, con l’assegnazione di titoli riconosciuti dalle federazioni e dagli enti coinvolti. In particolare, per gli eventi dedicati allo sport femminile, si richiede un rilievo almeno di livello nazionale.

La richiesta di contributo, a pena di esclusione, non potrà essere superiore al 30% dei costi indicati nel piano finanziario.

Chiara Mari, specialista di finanza agevolata in Telematica Italia risponde alle nostre domande in merito al bando in questione.

Chiara, qual è l’obiettivo dell’avviso pubblicato dal Dipartimento per lo Sport?

“L'obiettivo dell'avviso pubblicato dal Dipartimento per lo Sport è quello di sostenere la realizzazione di eventi sportivi di alto livello per l'anno 2025. Attraverso questo finanziamento, si intende promuovere la crescita e la visibilità dello sport italiano, incentivando l'organizzazione di manifestazioni che possano attrarre un pubblico ampio e qualificato, contribuendo così alla valorizzazione del movimento sportivo nel Paese. Le risorse allocate ammontano a 6.500.000 euro, destinate a supportare eventi che rispondano a criteri di rilevanza e qualità stabiliti dal bando”.

Quali caratteristiche devono avere gli eventi sportivi che rientrano nel bando per essere definiti di “alto livello”?

“Per essere di alto livello, gli eventi devono avere un riconoscimento ufficiale da parte di Federazioni sportive, anche internazionali, oppure da enti di promozione sportiva di riferimento e una rilevanza nazionale o internazionale, quindi non si tratta di manifestazioni locali o amatoriali, ma di eventi che prevedono l’assegnazione di titoli ufficiali riconosciuti a livello federale.

Un esempio è la XXX Universiade Estiva, svoltasi a Napoli e in altre città della Campania nel 2019 che ha coinvolto atleti universitari provenienti da tutto il mondo, rappresentando una manifestazione sportiva di alto profilo internazionale. La sua organizzazione ha richiesto un significativo impegno in termini di risorse e coordinamento, con l'obiettivo di promuovere lo sport e la cultura tra i giovani a livello globale.

Il bando è comunque aperto anche a eventi di scala più contenuta, purché abbiano una rilevanza nazionale o internazionale riconosciuta dalle federazioni sportive competenti. Ad esempio, in Abruzzo, sono stati finanziati eventi come il Campionato Giovanile di Pallacanestro Under 15, i Campionati Italiani di Kettlebell e il Trofeo Nazionale di Pallavolo, che, pur avendo una portata più limitata rispetto alle Universiadi, soddisfano i requisiti del bando in termini di riconoscimento federale e impatto sul territorio. Un'attenzione particolare è riservata agli eventi dedicati allo sport femminile, per i quali è comunque richiesta una valenza almeno nazionale come, per esempio, il Trofeo Syracusae di pallanuoto femminile o la Volley TIM Cup, un torneo giovanile di pallavolo femminile riservato alle Under 16, organizzato dal Centro Sportivo Italiano in collaborazione con TIM e la Lega Pallavolo Serie A femminile.

Altro criterio che devono avere gli eventi sportivi per essere ammessi è la sostenibilità ambientale, ossia la capacità dell’evento di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente in tutte le fasi della sua realizzazione come ad esempio la scelta di location facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, utilizzo di materiali riciclabili o compostabili per allestimenti, ristorazione e comunicazione visiva; gestione sostenibile dei rifiuti, con raccolta differenziata e piani di smaltimento eco-compatibili; riduzione del consumo energetico, preferendo fonti rinnovabili o strutture dotate di impianti ad alta efficienza; sensibilizzazione del pubblico e dei partecipanti tramite iniziative di educazione ambientale, campagne informative e attività di compensazione dell’impronta ecologica. Il rispetto di questo criterio non è solo un obbligo formale, ma un elemento che contribuisce alla qualità complessiva del progetto e alla sua valutazione ai fini del finanziamento. Infatti, l’attenzione alla sostenibilità ambientale è sempre più considerata un indicatore di responsabilità e innovazione anche nel settore sportivo. È fondamentale che l’evento sia strutturato in modo da rispettare questi criteri formali, poiché sono vincolanti ai fini dell’ammissibilità della richiesta di contributo. In sostanza, si tratta di sostenere manifestazioni sportive con un impatto concreto sul panorama sportivo italiano o internazionale, sia in termini di competizione che di visibilità”.

Le ASD e SSD quali requisiti specifici devono avere per partecipare a questo bando?

“Per partecipare le ASD e le SSD devono essere regolarmente iscritte al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche, un requisito essenziale per essere considerate ammissibili. Oltre all’iscrizione, è necessario che l’evento sportivo proposto sia riconosciuto da una Federazione sportiva, anche internazionale, o da un Ente di promozione sportiva, e che abbia una rilevanza almeno nazionale o internazionale. Questo significa che l’evento deve prevedere l’assegnazione di titoli ufficialmente riconosciuti dalle federazioni coinvolte.

Le proposte progettuali saranno valutate in base al prestigio dell'evento, quindi la capacità di promuovere l'immagine dell'Italia nel contesto sportivo; l'impatto socio-economico e quindi l'effetto positivo sull'economia locale, sull'indotto turistico e commerciale e sulle comunità coinvolte.

Se si tratta di un evento dedicato allo sport femminile, il regolamento richiede che abbia una rilevanza almeno di livello nazionale. Un altro aspetto da tenere in considerazione è il limite massimo del contributo richiedibile, che non può superare il 30% dei costi complessivi indicati nel piano finanziario presentato. Infine, le domande devono essere inviate attraverso la piattaforma digitale dedicata, accessibile dall’8 maggio 2025, rispettando sia la scadenza finale del 15 dicembre sia il vincolo di presentazione almeno 20 giorni prima dell’inizio dell’evento”.

In generale, quali sono le differenze tra Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e le Società Sportive Dilettantistiche (SSD)?

“Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD) sono entrambe enti senza scopo di lucro riconosciuti per lo svolgimento di attività sportive dilettantistiche, ma si differenziano principalmente per la loro forma giuridica e la struttura organizzativa. Le ASD sono associazioni regolamentate dal codice civile, caratterizzate da una gestione democratica, con assemblee dei soci e un consiglio direttivo eletto, e non richiedono un capitale sociale minimo. Le SSD invece assumono la forma di società, solitamente una SRL, pur mantenendo l’obbligo di non distribuire utili e reinvestire gli eventuali avanzi di gestione nell’attività sportiva. A differenza delle ASD, le SSD hanno una personalità giuridica piena e una gestione societaria, quindi una struttura più rigida ma anche più protetta dal punto di vista patrimoniale. Dal punto di vista fiscale entrambe possono usufruire del regime agevolato previsto dalla legge 398/1991 ma le ASD, essendo enti associativi, godono in genere di qualche agevolazione in più, come l’esenzione da alcune imposte locali. Mentre le ASD sono più adatte a realtà basate sul volontariato e sulla partecipazione dei soci, le SSD si prestano meglio a progetti sportivi più strutturati e gestiti in forma imprenditoriale ma sempre senza finalità di lucro”.

Chi altro può presentare domanda?

“La richiesta può essere presentata oltre che da Asd e Ssd, anche da federazioni sportive nazionali e paralimpiche; discipline sportive associate e paralimpiche; enti di promozione sportiva; enti e/o società pubbliche o private, purché abbiano un titolo di esclusività nella organizzazione e/o realizzazione dell’evento per il quale viene richiesto il contributo”.

Quali criteri o indicatori oggettivi vengono utilizzati per stabilire se un evento dedicato allo sport femminile è effettivamente di rilievo nazionale?

“Vengono utilizzati diversi criteri oggettivi che riflettono l’importanza e la visibilità dell’evento. Innanzitutto, l’evento deve essere riconosciuto da federazioni sportive nazionali o enti di promozione sportiva, che certificano la sua rilevanza. Il livello di partecipazione è un altro aspetto cruciale: l'evento deve coinvolgere atlete di alto livello, possibilmente di fama nazionale, e deve avere un impatto significativo sul panorama sportivo, attirando un pubblico ampio e qualificato. Un altro indicatore è la copertura mediatica, poiché un evento che riceve attenzione da parte dei media nazionali è generalmente considerato di rilievo. Inoltre, la presenza di titoli ufficiali da parte di federazioni o enti riconosciuti, che conferiscono valore competitivo all’evento, è essenziale per garantirne la qualificazione come evento di rilievo nazionale. L’evento, quindi, deve non solo rispondere a requisiti formali, ma anche dimostrare di avere un impatto significativo sul movimento sportivo femminile a livello nazionale”.

È possibile cumulare il contributo con altri aiuti pubblici o europei? In caso affermativo, entro quali limiti?

“Sì, il contributo previsto dal bando è cumulabile con altri aiuti pubblici o europei, purché vengano rispettati determinati limiti. Il bando consente l'accesso a ulteriori fonti di finanziamento, sia pubbliche che private, inclusi fondi europei o regionali. Comunque è fondamentale che la somma totale dei contributi ricevuti non superi il 100% delle spese ammissibili relative all'evento, quindi l'ente organizzatore non deve ottenere un avanzo finanziario dalla combinazione dei vari finanziamenti. Nello specifico:

  • Contributo massimo del bando: il finanziamento erogato dal Dipartimento per lo Sport non può superare il 30% dei costi complessivi indicati nel piano finanziario dell'evento.
  • Cumulabilità con altri aiuti: è possibile cumulare il contributo del bando con altri aiuti pubblici o europei, a condizione che la somma totale dei finanziamenti non ecceda il 100% delle spese ammissibili.


È obbligatorio presentare una rendicontazione dettagliata di tutte le fonti di finanziamento ricevute per l'evento. Questo include sia i contributi pubblici che quelli privati. La documentazione deve dimostrare che l'ammontare totale dei finanziamenti non supera le spese effettivamente sostenute per l'organizzazione dell'evento. Nel caso in cui l'ente organizzatore svolga attività economiche, è necessario assicurarsi che la cumulabilità dei finanziamenti sia conforme alle normative europee sugli aiuti di Stato, in particolare al Regolamento (UE) n. 1407/2013 relativo agli aiuti "de minimis". Dunque, la cumulabilità è ammessa, ma è essenziale garantire che la somma totale dei finanziamenti non superi le spese ammissibili e che tutte le fonti di finanziamento siano correttamente documentate e conformi alle normative vigenti”.

La presenza di sponsorizzazioni private incide sulla valutazione della domanda o sul contributo concedibile?

“No, non incide direttamente sulla valutazione della domanda né sul contributo concedibile nell'ambito del bando 2025 per eventi sportivi di rilievo nazionale e internazionale. Il contributo pubblico non può coprire la totalità dei costi dell'evento. Il piano finanziario deve evidenziare una quota di cofinanziamento, che può provenire da risorse proprie dell'organizzatore, da sponsorizzazioni private o da altri fondi pubblici, purché non vi sia sovrapposizione di finanziamenti per le medesime voci di spesa. Per esempio, se una voce di costo è già coperta da un contributo pubblico, non può essere finanziata nuovamente con un altro aiuto pubblico o con sponsorizzazioni private. Tuttavia, le sponsorizzazioni private possono contribuire a coprire le spese non finanziate dal contributo pubblico, purché siano correttamente documentate e non vi sia duplicazione nella copertura dei costi”.

Secondo te, questo bando presenta criticità? Se sì, quali?

“Sì, il bando presenta alcune criticità sia sul piano organizzativo che su quello procedurale. Innanzitutto, si tratta di un'opportunità impegnativa: l’organizzazione di eventi sportivi di rilievo internazionale richiede una struttura solida e risorse adeguate, elementi non sempre alla portata degli enti sportivi meno strutturati. Uno dei principali ostacoli riguarda la complessità della procedura di candidatura, che si svolge esclusivamente tramite una piattaforma digitale dedicata. Per molte realtà, soprattutto quelle più piccole o con risorse limitate, l’utilizzo di strumenti digitali avanzati può rappresentare una vera e propria barriera all’accesso. A ciò si aggiunge la rigidità della tempistica prevista: la domanda deve essere presentata almeno 20 giorni prima dell’evento e comunque non oltre il 15 dicembre 2025. Questi vincoli temporali, seppur comprensibili in un’ottica di pianificazione, possono mettere in difficoltà le organizzazioni meno strutturate o con tempistiche operative più lente. Un altro punto critico è rappresentato dalla percentuale di cofinanziamento prevista: il bando copre fino al 30% del piano finanziario complessivo. Sebbene questa soglia sia pensata per garantire un’equa distribuzione delle risorse, potrebbe limitare la partecipazione di molte organizzazioni che non dispongono della capacità finanziaria per coprire il restante 70%. La necessità di reperire fondi aggiuntivi da fonti private o da sponsorizzazioni comporta ulteriori complessità gestionali e amministrative, soprattutto se non si dispone di un supporto tecnico adeguato. Infine, un’ulteriore criticità, esterna al controllo diretto del soggetto proponente, riguarda il requisito del riconoscimento ufficiale da parte di federazioni sportive nazionali o internazionali. Questo vincolo potrebbe escludere progetti innovativi o emergenti che, pur avendo un forte potenziale, non sono ancora integrati nei circuiti federali ufficiali. Il bando rappresenta un’opportunità importante per lo sviluppo del panorama sportivo italiano, ma le sue caratteristiche tecnico-procedurali e finanziarie rischiano di penalizzare le realtà più piccole o meno strutturate, rendendo necessario un accompagnamento adeguato a facilitare l’accesso e la gestione delle risorse”.

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