Assunzioni, welfare e formazione, Crispiani: "Risorse umane, motore d'impresa"

Nel contesto attuale, in cui le imprese cercano strumenti efficaci per ottimizzare le risorse e garantire crescita sostenibile, la finanza agevolata gioca un ruolo chiave nel supportare anche l’occupazione, il welfare aziendale e la formazione dei dipendenti.

In questa intervista, Alessandra Crispianispecialista di finanza agevolata in Telematica Italia, approfondisce le opportunità offerte dai bandi pubblici, evidenziando strategie e best practice per aiutare le aziende a navigare un panorama sempre più competitivo. Un dialogo ricco di spunti concreti per comprendere come le imprese possano sfruttare al meglio gli strumenti disponibili per investire nel capitale umano e nel futuro.

Alessandra Crispiani, quali sono le principali opportunità offerte dai bandi pubblici per favorire l’inserimento lavorativo nelle imprese e in che modo Telematica Italia supporta le aziende nell’accesso a incentivi per nuove assunzioni?

“I bonus sulle assunzioni rappresentano strumenti fondamentali per incentivare le aziende del settore privato a introdurre nuove risorse lavorative, riducendo il costo del lavoro. Nel 2025, diverse agevolazioni contributive e fiscali sono state attivate e sono programmate per promuovere l’occupazione in specifiche categorie e aree geografiche. A titolo di esempio, a livello nazionale, riporto gli sgravi contributivi per l'assunzione di lavoratori di età superiore a 35 anni, donne, giovani e disabili, decontribuzione sud. A livello regionale molti enti hanno attivato e hanno in programma di attivare contributi per le assunzioni di disoccupati e/o per la stabilizzazione di contratti a oggi precari. Telematica Italia fornisce assistenza alle aziende per l'accesso a questi incentivi. Nello specifico siamo operativi nella pre-analisi e gestione delle domande a valere sui contributi regionali”.

Come cambia il panorama delle assunzioni in base agli strumenti di finanza agevolata disponibili?

“Come tutti sanno, la forza vitale di un’impresa dinamica e in crescita sono le risorse umane a disposizione, pertanto gli strumenti di finanza agevolata possono influenzare il mercato del lavoro in maniera significativa, incentivando le imprese ad assumere e creando più opportunità di lavoro. Ricordo che i contributi agevolativi possono influire positivamente sulle strategie aziendali, consentendo investimenti nella forza lavoro anche in momenti di incertezza economica. Gli incentivi fiscali legati all’inserimento di nuovo personale, infatti, riducono il costo del lavoro e rendono più vantaggioso l’ampliamento del team. Ne è un esempio la Legge di Bilancio 2025, che conferma la proroga della super deduzione per i contratti a tempo indeterminato. A mio avviso, la finanza agevolata rappresenta una leva fondamentale per accompagnare la crescita aziendale e favorire l’adattamento ai cambiamenti del mercato, permettendo di integrare nuove competenze in modo sostenibile, senza dover rinunciare all’espansione per mancanza di liquidità. La finanza agevolata, dunque, può rappresentare uno strumento importante per sostenere l'occupazione e la crescita economica, incentivando le imprese ad assumere e a investire nel futuro”.

Secondo te, in che modo le imprese possono sfruttare le agevolazioni per migliorare l’ambiente lavorativo e la qualità della vita dei lavoratori?

“La finanza agevolata gioca un ruolo importante per le aziende al fine di migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Basti pensare agli incentivi volti a finanziare investimenti in welfare aziendale. Per esempio, buoni pasto, assistenza sanitaria, permessi extra e altre iniziative per il benessere fisico, mentale e sociale dei dipendenti. Questi benefit, oltre a migliorare la qualità della vita, possono portare a un aumento della produttività e a una maggiore fidelizzazione dei dipendenti. Porto l’esempio di una azienda nostra cliente, con cui stiamo preparando un progetto di investimenti in welfare. L’azienda si occupa di pulizie industriali, il 70% dei suoi dipendenti sono extracomunitari. Per tale motivo l’impresa ha deciso di supportare tali figure effettuando partnership con enti locali per agevolare i propri dipendenti nelle pratiche burocratiche a cui sono soggetti: come dare supporto legale e pratico per rinnovare il permesso di soggiorno, come effettuare la richiesta di un cambio di residenza, ecc.. Con tale progetto l’obiettivo dell’impresa è quello di affiancare e ‘alleggerire’ i propri lavoratori sia a livello psicologico che in termini di tempo. Inoltre alcuni bandi, specie quelli per l’inserimento/stabilizzazione dei disabili, hanno tra gli investimenti ammissibili quelli relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche, trasformazione/adeguamento del posto di lavoro, raggiungimento luogo di lavoro, ecc…”.

Telematica Italia offre consulenza per ottimizzare l’accesso alle misure di welfare finanziate dallo Stato o dall’UE e quali sono le best practice per integrare politiche di welfare aziendale con strumenti di finanziamento pubblico?

“A mio avviso non esiste una best practice precisa, in quanto le procedure cambiano in base alle esigenze del cliente. A oggi, il Team HR si mette in ascolto attivo dell’impresa cliente, effettuando una call dedicata, per capire:

1) Le finalità amministrative e produttive per attivare un percorso di welfare aziendale;

2) Il target dei dipendenti oggetto dell’investimento;

3) Gli effetti sul lavoro e/o vita del dipendente.

Con queste tre risposte il Team HR riesce a stabilire una linea procedurale da seguire con il cliente”.

Quali bandi pubblici supportano la formazione dei dipendenti e la riqualificazione professionale e quali strategie adotta Telematica Italia per aiutare le aziende a sfruttare i finanziamenti destinati alla formazione?

“La formazione segue tre canali di finanziamento principali:

1) Contributi ministeriali tramite credito di imposta (Formazione 4.0, ora 5.0);

2) Contributi regionali;

3) Fondi interprofessionali.

Telematica Italia affianca l’azienda cliente nella gestione di tutti i bandi. Attualmente, la maggioranza del contributo passa tramite i fondi interprofessionali. Questi sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni sindacali e finalizzati alla promozione di attività di formazione rivolte ai lavoratori occupati. Sono autorizzati a raccogliere lo 0,30% versato all’INPS e a ridistribuirlo tra i loro iscritti. Tutti i mesi, con il pagamento dei contributi obbligatori, le aziende versano una quota, corrispondente allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori, all'INPS come ‘contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria’. Da alcuni anni, è possibile per le aziende scegliere a chi destinare lo ‘0,30%’: se all'INPS oppure ai Fondi Interprofessionali. Sempre più aziende, scelgono di non ‘sprecare’ il proprio 0,30% e di destinarlo ad un Fondo Interprofessionale per poter ricevere Formazione finanziata. Posso affermare che aderire a un Fondo Interprofessionale comporta numerosi vantaggi, tra cui:

· accrescere la competitività dell’impresa;

· ridurre i costi aziendali sostenuti per la formazione;

· partecipare attivamente a iniziative formative adeguate ai bisogni e alla realtà dimensionale dell’impresa;

· soddisfare le proprie esigenze formative;

· consolidare la capacità dell’azienda di trovare nuovi sbocchi nel mercato, grazie all’aumento di know-how conseguente alla valorizzazione professionale dei dipendenti".

 

Come cambia l’approccio alla formazione aziendale grazie alle agevolazioni fiscali e ai fondi europei?

“Accedere a un’agevolazione rende più semplice e strategico l’accesso alla formazione, stimolando, nell’azienda, l’aggiornamento delle competenze, la riqualificazione e l’innovazione del personale e dei processi. Porto ad esempio un contributo a mio avviso molto importante: Fondo Nuove Competenze. Il contributo è finalizzato ad accrescere quelle competenze che siano effettivamente di aiuto per la crescita e la competitività delle imprese, non solo nel digitale, ma anche nella sostenibilità ecologica e sociale. Per la parte digitale, infatti, finanzia corsi che favoriscono la trasformazione digitale, come sessioni di formazione su sistemi tecnologici e digitali, nonché la fondamentale introduzione in azienda e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Per la parte di sostenibilità c’è attenzione all’impatto ambientale, all’economia circolare, alla transizione ecologica e all’efficientamento energetico. Importante è l’attenzione anche al welfare aziendale e al benessere organizzativo. Tutte queste materie possono convivere nel medesimo progetto e devono essere accompagnate da un chiaro percorso di individuazione, validazione e certificazione (ove possibile) delle competenze acquisite secondo le normative sopra riportate. Tale contributo permette al datore di lavoro di andare a coprire i costi della formazione, la riduzione della pressione sui costi del lavoro e l’accesso a finanziamenti per la crescita del personale”.

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