Con la pubblicazione dell’avviso Sport e Periferie 2025, il Governo conferma l’impegno nel rilancio e nella rigenerazione delle infrastrutture sportive a livello locale, con un occhio di riguardo ai territori più marginali. Il programma, che prevede uno stanziamento di 110 milioni di euro, si propone di ridurre i divari territoriali, promuovere l’inclusione sociale e favorire la cultura del movimento come strumento di benessere collettivo e coesione.
Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi conferma anche nell'intervista rilasciata a Telematica Italia che “le infrastrutture dedicate allo sport in tutte le sue forme non costituiscono solo lo spazio fisico nel quale si svolge l’attività motoria, fisica, sportiva e si ‘allena’ la cultura del movimento, ma sono anche centri di aggregazione e condivisione, con un impatto che va ben oltre il semplice utilizzo specifico, generando valore educativo e sociale, e contribuendo al benessere psicofisico delle persone che le frequentano. Valore costituzionale, come recita il comma 7 dell'articolo 33 della nostra Carta. Per queste ragioni, il Governo ritiene una priorità il miglioramento dei luoghi nei quali si praticano le varie discipline sportive, a partire da quelli nei quali la socialità manifesta debolezze e fragilità, dove lo sport è assente o chiuso, come è successo a Caivano, esperienza concreta ed esemplare, che stiamo replicando con altri 8 progetti di grande impatto a Roma, Milano, Napoli, Foggia, Reggio Calabria, Palermo e Catania. Parallelamente a queste iniziative, riproponiamo anche nell'anno in corso il bando Sport e periferie, per il quale, attraverso il nostro Dipartimento per lo Sport, investiamo 110 milioni di euro, la cifra più alta degli ultimi anni, ai quali si aggiungeranno ulteriori 70 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. L’obiettivo è quello di contribuire a realizzare nuovi impianti sportivi pubblici, solo se davvero necessari e gestibili, e, soprattutto, migliorare quelli esistenti di proprietà comunale, abbattendo le barriere architettoniche, mettendoli in sicurezza ed efficientandoli energeticamente. Una volta assegnate le risorse del bando, la graduatoria dei progetti non finanziati, da nazionale, si scomporrà in graduatorie regionali, consentendo alle Regioni di finanziarli con risorse proprie. Il senso della collaborazione interistituzionale tra Governo e amministrazioni del territorio, un'altra opportunità per sostanziare e qualificare il modello sportivo italiano, che vince e convince”.
Con il bando Sport e Periferie 2025, il Governo intende migliorare la qualità della vita delle persone, abbattere le barriere architettoniche, potenziare la sicurezza degli impianti e renderli più sostenibili dal punto di vista energetico. Un passo fondamentale verso la rigenerazione urbana e la creazione di spazi che possano diventare centri vitali di aggregazione per le persone, in particolare nelle periferie e nei territori più svantaggiati.
UNA STORIA DI INTERVENTI PROGRESSIVI
Il programma Sport e Periferie nasce nel 2015 con l'obiettivo di finanziare interventi urgenti di impiantistica sportiva. Dal 2016 ad oggi, sono stati approvati piani pluriennali e rifinanziati con risorse crescenti, fino agli oltre 300 milioni del 2022 e ai 102 milioni del 2024. L’edizione 2025 segna un nuovo passo avanti con risorse che puntano a rendere il patrimonio sportivo pubblico più moderno, sicuro, accessibile e sostenibile.
DUE LINEE DI INTERVENTO, UN OBIETTIVO COMUNE
Il bando 2025 si articola su due linee principali:
- Linea A (a sportello), destinata ai Comuni con almeno 5.000 abitanti o che raggiungono tale soglia attraverso accordi intercomunali. Prevede contributi fino a 1,5 milioni di euro per interventi di rigenerazione di impianti sportivi esistenti.
- Linea B, destinata ai Comuni sopra i 15.000 abitanti, prevede contributi fino a 3 milioni di euro per la costruzione di nuovi palazzetti dello sport seguendo i modelli predisposti da Sport e Salute S.p.A., con graduatorie regionali per incentivare il cofinanziamento da parte delle Regioni.
Carmine Calvanese, responsabile servizi di consulenza alle imprese di Telematica Italia spiega i punti di forza, le criticità e i nodi non risolti del bando.
PUNTI DI FORZA: VISIONE STRATEGICA E CAPILLARITÀ
Il bando si distingue per alcuni elementi positivi:
- Capillarità territoriale: coinvolge Comuni di tutte le dimensioni, con formule flessibili e graduatorie regionali.
- Incentivo alla progettualità: promuove la rigenerazione urbana attraverso modelli di impiantistica sportiva condivisi.
- Inclusione sociale: punta a ridurre il divario infrastrutturale tra centro e periferia, valorizzando lo sport come diritto.
CRITICITÀ E NODI IRRISOLTI
- Accessibilità ai fondi: molti Comuni non dispongono delle competenze tecniche per redigere e seguire progetti complessi.
- Iter burocratici: i tempi di valutazione e assegnazione possono dilatarsi, rallentando l’efficacia degli interventi.
- Divario Nord-Sud: persistono disparità strutturali tra le diverse aree del Paese, che il bando rischia di non colmare.
- Cofinanziamento: la richiesta di compartecipazione può scoraggiare i Comuni con risorse limitate.
“Nel contesto delle difficoltà operative – afferma Calvanese - realtà come Telematica Italia svolgono un ruolo cruciale nel supportare gli enti locali. Attraverso consulenze tecniche e gestionali, accompagnano le amministrazioni in tutte le fasi: dalla candidatura alla rendicontazione. Un supporto sempre più necessario per trasformare i fondi disponibili in interventi reali e sostenibili. L’avviso si configura come una delle leve strategiche del Governo per promuovere il benessere, la partecipazione e l’equità territoriale attraverso lo sport. Affinché il bando possa raggiungere i suoi obiettivi, sarà fondamentale:
- rafforzare le capacità progettuali degli enti locali;
- snellire la burocrazia;
- garantire una distribuzione più equa delle risorse;
- assicurare la sostenibilità gestionale delle strutture realizzate.
In questa direzione - conclude Calvanese - la sinergia tra Stato, Regioni, Comuni e partner tecnici rappresenta la vera chiave per trasformare l’opportunità in un cambiamento duraturo. Telematica Italia, in questo contesto, può giocare un ruolo chiave, offrendo supporto tecnico e gestionale agli enti locali per raggiungere risultati concreti e duraturi”.