Saranno pubblicati a breve i bandi per l’apicoltura. La Regione Toscana, infatti, ha appena approvato il Sottoprogramma apistico nonché le disposizioni attuative e le modalità per l’emissione dei bandi con la relativa ripartizione finanziaria fra gli interventi e le azioni che dal 2023 al 2027 assegna al settore circa 1.200.000 euro per ciascuna annualità, per un totale di oltre 6.000.000 euro.
A fronte di fabbisogni del settore, che vanno dall’accrescere la redditività delle aziende al promuovere l’orientamento al mercato, i processi di integrazione e aggregazione, dal favorire la tutela e valorizzazione della biodiversità al creare e sostenere l’occupazione e promuovere la conoscenza dei consumatori, il Sottoprogramma ha in sostanza questi obiettivi:
- migliorare l'orientamento al mercato e aumentare la competitività delle aziende apistiche nel breve e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;
- migliorare la posizione degli apicoltori nella catena del valore;
- contribuire ad arrestare e invertire il processo di perdita della biodiversità,
- migliorare la risposta dell'agricoltura dell'Unione alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi gli alimenti di qualità elevata, sani e nutrienti prodotti in modo sostenibile
Sono obiettivi raggiungibili tramite azioni che saranno previste nei bandi in uscita di qui a breve e che riguarderanno:
- servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti, agli apicoltori e alle organizzazioni di apicoltori;
- attività di informazione e promozione finalizzate ad aumentare la sensibilità dei consumatori verso la qualità, in particolare per i prodotti a denominazione d’origine e i prodotti da apicoltura biologica;
- investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali;
- lotta contro gli aggressori e le malattie dell'alveare, in particolare la varroasi;
- prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell'uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione;
- ripopolamento del patrimonio apistico;
- razionalizzazione della transumanza.