Sostegno cooperazione sviluppo sostenibile

È stato pubblicato in Veneto il nuovo bando rivolto a soggetti impegnati nella cooperazione allo sviluppo, con l’obiettivo di sostenere progetti nei Paesi in via di sviluppo che promuovano la sostenibilità ambientale, l’accesso ai servizi essenziali, la salute, l’uguaglianza di genere e il lavoro dignitoso.

I progetti dovranno essere presentati obbligatoriamente in forma associata e prevedere la partecipazione di almeno quattro partner: un ente capofila, un partner non profit, un partner pubblico con sede in Veneto e un partner pubblico o privato nel Paese di destinazione dell’intervento.

Il soggetto capofila, a pena di inammissibilità, deve essere legalmente costituito in Italia, con almeno una sede operativa in Veneto, iscritto nell’elenco dei soggetti senza finalità di lucro, e in possesso di un’esperienza documentata nel settore della cooperazione allo sviluppo maturata nel triennio precedente alla candidatura. Inoltre, il suo statuto deve indicare espressamente la cooperazione allo sviluppo tra le finalità istituzionali.

Possono ricoprire il ruolo di capofila le organizzazioni della società civile iscritte all’elenco AICS, gli enti del Terzo Settore non commerciali – comprese le ONLUS in regime transitorio –, le organizzazioni di commercio equo e solidale, le associazioni delle comunità di immigrati, le cooperative e imprese sociali, le organizzazioni sindacali, le fondazioni, le organizzazioni di volontariato riconosciute dalla legge n. 266/1991 e le associazioni di promozione sociale previste dalla legge n. 383/2000.

I progetti presentati dovranno contribuire a rafforzare la sicurezza alimentare attraverso un’agricoltura ecologicamente sostenibile, migliorare l’accesso all’acqua pulita e a fonti energetiche sostenibili, garantire il diritto all’istruzione e ai servizi di base, promuovere il lavoro dignitoso, assicurare la parità di genere e l’empowerment delle donne, contrastare la violenza, migliorare l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva e rafforzare i sistemi sanitari locali, favorendo anche la prevenzione delle pandemie e l’equità nella distribuzione dei trattamenti sanitari.

Le iniziative potranno essere realizzate nei seguenti Paesi prioritari: Libia, Tunisia, Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan, Uganda, Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea, Mali, Mauritania, Niger, Repubblica del Congo, Senegal, Malawi, Mozambico, Tanzania, Zambia, Armenia, Moldova, Ucraina, Albania, Giordania, Iraq, Libano, Palestina, Siria, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan, Colombia, Cuba ed El Salvador.

La Regione del Veneto contribuirà al finanziamento dei progetti approvati fino alla misura massima del 50% dei costi preventivati considerati ammissibili. Il finanziamento regionale non potrà comunque superare l’importo massimo di 40.000 euro per ogni progetto ammesso al finanziamento.

Tutte le richieste di contributo dovranno essere presentate all’indirizzo di posta elettronica certificata relazioninternazionali@pec.regione.veneto.it entro il 29 luglio 2025.

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