COVID19: "bonus vacanza" per donne vittime di violenza

Fra le misure per favorire la ripresa delle attività in seguito all’emergenza COVID-19, la Regione Lazio ha pubblicato linee guida esplicative ed attuative per il contributo a fondo perduto per un “buono vacanza” a favore delle donne vittime di violenza con o senza figli minori, ospiti presso le case rifugio della rete regionale.

Destinatarie dell’iniziativa sono le Case Rifugio della rete regionale che possono chiedere il contributo a favore delle donne e dei loro figli minori, calcolato sulla base del numero degli ospiti e dei loro figli minori presenti al momento della richiesta del Bonus Vacanza.

La richiesta viene effettuata con la presentazione del “Progetto Vacanza”, in cui può essere compresa la figura dell’operatrice che accompagna la donna o il nucleo familiare in vacanza, ove ciò risulti necessario. Le spese massime ammissibili per l’accompagnatrice, come indicate di seguito, non possono superare l’importo massimo del bonus vacanza della donna.

Il Bonus può essere utilizzato sia per mandare i singoli nuclei familiari in vacanza in forma autonoma (ove si ritenga che sussistano le condizioni di piena sicurezza) sia per organizzare gite e soggiorni brevi all’interno del territorio laziale. II bonus può essere anche utilizzato, per far partecipare le/i bambine/i presso strutture organizzative definite Centri Estivi all’interno del territorio laziale. Nel progetto deve essere indicata se prevista la partecipazione dell’operatrice che accompagna il nucleo familiare

Sono ammissibili le spese strettamente legate alla realizzazione del progetto “Bonus Vacanza” sostenute in data successiva a quella di invio della domanda di contributo, appartenenti alle seguenti categorie:

  • alloggio (albergo, ostello, bed & breakfast, villaggio turistico, casa vacanza, affitto appartamento ecc.);
  • vitto (sia ristorazione che spesa negozi alimentari e casalinghi);
  • viaggio (biglietti treno, pullman e nave, noleggio pullman o macchina, rimborso benzina e casello autostradale);
  • biglietti d’ingresso musei, parchi, attrazioni turistiche e ricreative - ingresso stabilimento balneare, affitto ombrelloni, sdraio ecc.;
  • guide turistiche, animatori;
  • agenzia di viaggio (acquisto servizi e pacchetti turistici);
  • assicurazione se necessaria;
  • pagamento retta centri estivi per minori ospiti presso la casa di rifugio.

Spese ammissibili per le operatrici che accompagnano le donne o i minori presenti nella casa di rifugio, in vacanza, o nei brevi soggiorni presso strutture ludicoricreative durante il periodo estivo:

  • alloggio (albergo, ostello, bed & breakfast, villaggio turistico, casa vacanza, affitto appartamento ecc.);
  • vitto (sia ristorazione che spesa negozi alimentari e casalinghi),
  • viaggio (biglietti treno, pullman e nave);
  • biglietti d’ingresso musei, parchi, attrazioni turistiche e ricreative;
  • ingresso stabilimento balneare, affitto ombrelloni, sdraio ecc.;
  • agenzia di viaggio (acquisto servizi e pacchetti turistici).

L’importo massimo del Bonus Vacanza è pari a 1.000 euro per ogni donna sola e 500 euro per ogni minore a carico e presente nella struttura.

La concessione del contributo non può essere cumulato con finanziamenti di altre pubbliche amministrazioni e di privati con medesima ed analoga finalità.

Le risorse disponibili sono pari a 100.000 euro.

Il Progetto Bonus Vacanza deve essere inviato tramite PEC all’indirizzo pariopportunita@regione.lazio.legalmail.it entro il 30 agosto 2020.

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