Coronavirus - Aiuti e incentivi alle imprese

Proroga bonus investimenti per la Zes nel Mezzogiorno

Spunta la proroga per il 2025 del bonus investimenti nella Zona economica speciale del Mezzogiorno. L’intervento, non segnalato nel comunicato stampa diffuso martedì sera dopo il consiglio dei ministri, compare nel Documento programmatico di bilancio inviato dal ministero dell’Economia alla Commissione europea. Rientra nel pacchetto di “Misure a favore delle imprese” insieme all’estensione dell’esonero contributivo per incentivare lo sviluppo occupazionale della stessa Zes oltre che delle imprese avviate da giovani; al rifinanziamento della Nuova Sabatini (la misura del ministero delle Imprese che supporta con finanziamenti agevolati l’acquisto o il leasing di macchine strumentali); alla proroga dell’esonero contributivo a favore dei giovani fino a 35 anni di età e delle lavoratrici svantaggiate; alle misure fiscali per il welfare aziendale e alla riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività. Nel complesso, questo pacchetto di misure vale circa 3 miliardi.

A questi interventi, dovrebbe aggiungersi nelle tabelle che accompagneranno la manovra un nuovo rifinanziamento degli Ipcei (gli important projects of european common interest, i grandi progetti Ue per la ricerca), mentre ci sono maggiori incertezze sull’inserimento nella versione finale di ulteriori risorse per i contratti di sviluppo e gli Accordi per l’innovazione e per la proroga dell’attuale regime del Fondo di garanzia per le Pmi, in scadenza a fine anno.

Tornando al credito d’imposta per gli investimenti al Sud (che in assenza di proroga scadrebbe il 15 novembre), è possibile che per il 2025 vengano utilizzate risorse inizialmente stanziate a integrazione della dote 2024 ma che potrebbero eccedere il reale fabbisogno. Dopo il rischio di una pesante decurtazione dei benefici fiscali in seguito all’intervento dell’agenzia delle Entrate, il credito d’imposta, infatti, è stato rifinanziato nell’ultimo decreto omnibus attraverso una dote di 1,6 miliardi che ha integrato la disponibilità iniziale di 1,67 miliardi.

Ulteriori risorse potrebbero essere successivamente recuperate dai fondi europei 2021-2027. Ma queste dotazioni aggiuntive potrebbero tornare utili anche per il prossimo anno se il tiraggio effettivo, alla luce delle comunicazioni sulle spese che dovranno essere trasmesse dalle imprese, sarà inferiore alle prenotazioni e dunque a quanto stanziato.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Primo Piano del 17 ottobre 2024

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