Si sblocca la coda di accesso agli incentivi per gli investimenti sostenibili 4.0 al Sud. Un decreto del ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, ha assegnato 243,5 milioni di risorse aggiuntive alla misura “Investimenti sostenibili 4.0” a integrazione dei 400 milioni che erano stati previsti nel 2023 e dei 356,5 milioni già aggiunti a febbraio di quest’anno. L’agevolazione si rivolge alle micro e Pmi delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna e la nuova dote sarà utilizzata per lo scorrimento della graduatoria di ammissione alla fase istruttoria, ferma alla posizione 397 proprio a causa della mancanza di coperture economiche.
Per il rifinanziamento, il ministero attingerà ai fondi europei 2021-2027 e in particolare al “Programma Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale”.
Riassumendo, l’incentivo in questione supporta programmi di investimento che prevedono l’utilizzo di tecnologie abilitanti del piano Transizione 4.0 e sono diretti alla realizzazione di una nuova unità produttiva oppure all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione o al cambiamento del processo di produzione. Devono essere previste spese ammissibili tra 750mila euro e 5 milioni e , comunque, non superiori al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato o, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una quota nominale massima delle spese ammissibili pari al 75 per cento. Con una diversificazione per dimensione aziendale: nel caso di imprese di micro e piccola dimensione, viene coperto il 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato; nel caso di medie imprese, il 40% delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 35% delle spese in forma di finanziamento agevolato.
Nel frattempo, il Mimit è chiamato a gestire una mole crescente di quesiti tecnici avanzati dalle aziende alle prese con l’elaborazione dei progetti ammissibili ai più sostanziosi incentivi di Transizione 5.0, che unisce all’obiettivo della digitalizzazione risultati in termini di efficienza energetica. Specifiche linee guida sono state preparate da Assosoftware per i propri associati. Il Piano - rileva l’associazione nelle slide che saranno presentate oggi - incentiva il progetto d’innovazione (non i singoli beni acquistati) che può comprendere comunque anche solo beni immateriali, ovvero appunto i software. Tra i temi che saranno presentati oggi ci sono le modalità per conseguire sia risparmi diretti - migrazione da software on premise a software As a service (cloud); software utilizzabili da remoto con dati condivisi; software gestionali per l’ottimizzazione nell’uso degli automezzi - sia risparmi indiretti legati alla normalizzazione dei consumi.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Imprese e Territori, del 15 ottobre 2024