Coronavirus - Aiuti e incentivi alle imprese

Aiuti (fino a 3 mln) per riqualificare gli edifici

Un nuovo regime di incentivazioni per avviare nuovi interventi di riqualificazione così da incrementare l’efficienza energetica degli edifici esistenti. L’aiuto per trasformare i fabbricati, affinché diventino “a energia quasi zero”, potrà arrivare fino a un massimo di tre mln di euro. Gli incentivi serviranno a sostenere anche gli interventi per la produzione di energia termica da impianti da fonti rinnovabili di piccole dimensioni.

Il ministero dell’ambiente e della sicurezza ambientale, lo scorso 28 marzo, ha avviato la consultazione sull’impianto di decreto ministeriale relativo al cosiddetto Conto termico 3.0. Ci sarà tempo fino al 10 maggio per mandare commenti, tramite un modulo di adesione pubblicato sul sito del dicastero.

Cosa farà il futuro provvedimento?

Aggiornerà la disciplina per l'incentivazione degli interventi di piccole dimensioni per l'incremento dell'efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui al decreto ministeriale 16 febbraio 2016.

A quale taglia di impianti ci si riferisce?

Si dovrà trattare di interventi con potenza termica degli impianti inferiore a 2MW e con superficie degli impianti di solare termico inferiore a 2.500 mq.

Chi potrà usufruirne?

La pubblica amministrazione farà la parte del leone, potendo fare sia gli interventi sugli edifici esistenti e sia quelli per la produzione di energia termica.
privati potranno, invece, fare solo gli interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da impianti da fonti rinnovabili di piccole dimensioni.
La consultazione è stata avviata proprio con l’obiettivo di condividere i principali contenuti dello schema di decreto e raccogliere osservazioni e spunti dalle parti interessate «anche in relazione all'impatto sulla concorrenza e alla proporzionalità della misura, per la conclusione del processo di definizione del decreto e il conseguente avvio della fase di notifica per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia».

Quali gli interventi previsti?

Gli interventi sugli edifici esistenti dovranno riguardare la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti alimentati da fonti rinnovabili, l’isolamento termico delle superfici opache delimitanti il volume climatizzato, la sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato e degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione.
Inoltre, sarà considerata l’installazione di schermature solari e la trasformazione degli edifici esistenti in «edifici a energia quasi zero», la sostituzione di sistemi per l’illuminazione d’interni e delle pertinenze esterne con sistemi efficienti e, infine, l’installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici (c.d. Building Automation).
Gli interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da impianti da fonti rinnovabili di piccole dimensioni riguarderanno pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche, caldaie, stufe, camini e termocamini alimentati a biomassa e gli impianti solari termici per la climatizzazione o la produzione di acqua calda sanitaria, anche abbinati a tecnologia solar cooling. Inclusi gli scaldacqua a pompa di calore e gli impianti ibridi a pompa di calore per la climatizzazione invernale.
Tra i criteri indicati dal documento in consultazione c’è la necessità di adeguare in modo specialistico il meccanismo nel settore civile non residenziale, sia pubblico che privato. Citata però anche l’opportunità di ampliare gli interventi ammissibili, quali, ad esempio, gli interventi di allaccio a sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente e l'installazione di impianti di microcogenerazione.
In ogni caso alla nuova incentivazione dovranno essere ammesse le comunità di energia rinnovabili nonché le configurazioni di autoconsumo collettivi, inclusi i casi in cui i poteri di controllo delle comunità risultino attribuiti per la maggioranza a pubbliche amministrazioni.

Fonte: ItaliaOggi, Diritto e Fisco del 9 aprile 2024

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