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R&S, al via l’albo per la certificazione

Parte la certificazione dei crediti ricerca e sviluppo per mettersi al riparo in caso di accertamenti dell’Agenzia della entrate, con il via libera di ieri alla piattaforma per l’iscrizione all’Albo dei certificatori dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, innovazione e design. Inizia così a prendere forma il cd. bollino blu che le imprese possono ottenere sulla qualificazione delle attività di R&S&I agevolabili, sia quelle già effettuate per le quali si è già fruito dell’incentivo, sia quelle che saranno effettuate in futuro.

Bollino necessario per i rapporti di verifica e controllo dell’Ade

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ieri, 21 febbraio 2024, ha adottato il decreto direttoriale con cui ottempera, con un leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia, a quanto previsto nel Dpcm del 15 settembre 2023. Il decreto prevede, dall’art. 1 al 6, le modalità informatiche e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’albo dei certificatori nonché le regole e le procedure di gestione e di vigilanza dell’albo stesso; dall’art. 7 al 9, il modello e le modalità con cui le imprese potranno avviare la procedura (cioè dichiarare di volersi avvalere del «bollino blu» e scegliere il certificatore) oltre che le regole che i certificatori devono seguire per il rilascio della certificazione e per l’interlocuzione con il Mimit. È da accogliere con favore questo (primo) tassello della procedura, ma occorre forse accelerare i tempi, soprattutto se si tiene conto che il 31 luglio, salvo ennesima proroga, scadono i termini per aderire alla presentazione dell’istanza di regolarizzazione, mediante riversamento spontaneo dei crediti di ricerca e sviluppo non spettanti (e già fruiti) relativi ai periodi fino al 2019.

Per quanto il “bollino blu” rappresenti un aspetto di natura tecnica, esso sarà fondamentale nel “mettere pace” tra l’Agenzia delle entrate e i contribuenti che spesso si sono scontrati, in sede di accertamento o in contenzioso, proprio sulla corretta identificazione dell’oggetto dell’agevolazione.

La cronaca ha fornito in questi anni tanti esempi di decisioni dei giudici di merito, che si sono trovati a valutare se talune attività svolte fossero agevolabili o meno. Da qui sono nate dispute circa l’obbligo o meno dell’Agenzia delle entrate di farsi supportare, in fase di controllo, dal Mimit nonché circa la valenza o meno delle definizioni di R&S contenute nel cd. Manuale di Frascati. Proprio su tale ultimo aspetto, leggendo le faq pubblicate nel sito della piattaforma appena diffusa, emerge come il Mimit non si sia “dimenticato” del citato Manuale (seppur tante sentenze ne abbiano affermato l’irrilevanza), citandolo sia con riferimento ai “settori di competenza”, ai fini della R&S, per i quali il richiedente l’iscrizione dichiara di avere le competenze, sia con riferimento al “dettaglio progetti”, cioè l’elenco dei 15 progetti sui quali il richiedente comunica di aver svolto, nei tre anni precedenti, attività di presentazione, valutazione o rendicontazione. Da ciò diviene sempre più impellente l’esigenza di poter contare, prima possibile, sulle cd. Linee Guida previste dal più volte citato dpcm, sulla cui predisposizione il Mimit è in forte ritardo (la scadenza era prevista per il 31/12/2 023). Alle linee guida è affidato il compito di fornire ai certificatori i parametri con cui qualificare la bontà delle attività di R&S&I effettuate dalle imprese, oltre che fornire schemi di certificazione riferiti alle diverse tipologie di investimenti, attività e settori economici. Senza le linee guida, mancano, cioè, le regole su cui poggiare l’intera procedura che conduce al “bollino blu”.

Fonte: ItaliaOggi - Diritto e Fisco del 22 febbraio 2024

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