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Contratti di Sviluppo: programmi di sviluppo industriale, ambientale e turismo (art. 43, d.l. 112/08; d. MISE 9/12/14)

Ministero dello Sviluppo Economico
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Stato Bando
Ente Emanatore
Settori Ateco
Destinatari

Il Contratto di Sviluppo è rivolto alle imprese italiane ed estere, di qualsiasi dimensione.

I destinatari delle agevolazioni sono:

  • l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto; 
  • le eventuali imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo; 
  • soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Il contratto di sviluppo può inoltre essere realizzato da più soggetti in forma congiunta con il contratto di rete. In tal caso l’organo comune, appositamente nominato, agisce come mandatario dei partecipanti al Contratto.

Il Contratto di Sviluppo per la tutela ambientale è rivolto a tutte le imprese che:

  • vogliono realizzare programmi di sviluppo nei settori energivori (sezioni ATECO B, C, D, E - vedi allegato al DM 7 dicembre 2016
oppure
  • risultano qualificabili come a forte consumo di energia e sono presenti nell’elenco della Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) alla data di presentazione della richiesta e fino alla concessione delle agevolazioni.

N.B. Sono previste limitazioni settoriali per investimenti finalizzati a conseguire una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Per approfondimenti consulta la Circolare MISE n. 45207 del 12 maggio 2017 e i suoi due allegati: allegato I e allegato II.

Fermo restando l’importo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni previsto per il complessivo programma di sviluppo, il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10.000.000 euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3.000.000 euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5.000.000 euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche ovvero 3.000.000 euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (ivi compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1.500.000 euro.

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Micro, Piccola, Media, Grande
Ambito territoriale
Iniziative
Investimenti
Ricerca e sviluppo
Interventi ammissibili e spese agevolabili

Il Contratto di sviluppo rappresenta il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.

Sono previste procedure di Fast Track

  • Accordo di Sviluppo: è una procedura specifica per i programmi di grandi dimensioni, che rivestono una particolare rilevanza strategica. Implica una corsia preferenziale per le risorse, una riduzione dei tempi (quelli di istruttoria scendono da 120 a 90 giorni) e un maggior coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte. Progetti di grandi dimensioni sono quelli che prevedono investimenti ammissibili per almeno 50.000.000 euro (20.000.000 per il settore della trasformazione dei prodotti agricoli). La rilevanza strategica di un progetto si riscontra se il programma di investimenti presenta almeno due dei seguenti elementi distintivi: significativo impatto occupazionale, inteso come creazione di nuovi posti di lavoro; capacità di attrazione degli investimenti esteri; coerenza con le direttrici di Industria 4.0; rilevante impatto ambientale.
  • Accordo di Programma per gli investimenti di rilevante e significativo impatto sulla competitività del sistema produttivo dei territori. I criteri per valutare il “rilevante e significativo impatto” dei progetti di investimento presentati cambiano: il primo criterio è la localizzazione del progetto di investimento che, se proposto in un’area di crisi, rende possibile attivare l’accordo di programma. In alternativa la nuova normativa richiede che il progetto di investimento preveda almeno due dei seguenti requisiti: localizzazione del programma in un’area con un elevato tasso di disoccupazione; recupero o riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate; rilevanti innovazioni di prodotto o di processo; rilevante presenza sui mercati esteri; sviluppo del programma all’interno di un distretto turistico con proposte di destagionalizzazione dei flussi per stabilizzare l’offerta turistica. Per il settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, è necessario che il progetto presentato riceva una valutazione positiva sul potenziale impatto diretto e indiretto sulla filiera allargata a livello regionale e/o nazionale.
  • Contratto di sviluppo per la tutela ambientale: nasce per favorire le imprese che vogliono realizzare investimenti per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas che alterano il clima. L’investimento minimo è di 20.000.000 euro (7.500.000 euro per le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli) e può essere realizzato nelle regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia  e Sicilia. Non sono agevolabili i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

La normativa che regola lo strumento ha subito, nel corso degli anni, sostanziali modifiche volte a garantire una maggiore celerità delle procedure di accesso ed una migliore risposta alle esigenze manifestate dal tessuto produttivo nazionale.

La normativa attualmente in vigore (decreto MISE del 9 dicembre 2014 e s.m.i.), valevole per il periodo di programmazione 2014-2020, consente la finanziabilità di:

  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.

Nell’ambito dei suddetti programmi, lo strumento può finanziare, altresì, programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali nei limiti previsti dalla normativa di attuazione.

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20.000.000 euro, ovvero a 7.500.000 euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

La l. n. 178/2020 (art. 1, co. da 85 a 87) ha introdotto specifiche disposizioni finalizzate a sostenere il settore turistico facilitando, per determinate categorie di investimenti, l’accesso allo strumento agevolativo e l’integrazione settoriale. In particolare, la soglia di accesso per i programmi di sviluppo di attività turistiche, ordinariamente pari a 20.000.000 euro, è stata ridotta a 7.500.000 euro per i programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

La medesima disposizione ha, inoltre, stabilito che i programmi di sviluppo riguardanti esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli possono essere accompagnati da investimenti finalizzati alla creazione, alla ristrutturazione e all’ampliamento di strutture idonee alla ricettività e all’accoglienza dell’utente, finalizzati all’erogazione di servizi di ospitalità, connessi alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Con la Direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 19 marzo 2021 sono state fornite le opportune direttive per perseguire la corretta attuazione delle previsioni recate dalla predetta disposizione normativa ed è stata prevista la pubblicazione dell’elenco dei comuni rientranti nelle aree interne del Paese. Per approfondire clicca qui

Con decreto del 17.09.2021 è stabilito che nelle assunzioni, le imprese proponenti - nel caso di un incremento occupazionale delle loro attività - devono impegnarsi ad assumere in via prioritaria lavoratori residenti nel territorio dove viene localizzato l’investimento e percettori di interventi di sostegno al reddito, oppure disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Ministero dello Sviluppo economico. 



Con decreto direttoriale 10 ottobre 2022 sono state stabilite le disposizioni procedurali necessarie a fornire alla filiera del settore automotive, attraverso la misura agevolativa dei Contratti di sviluppo, il sostegno agli investimenti per l’insediamento, la riconversione e la riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, al fine di favorire la transizione verde, e alla ricerca.

In tal caso, i Contratti di sviluppo devono avere ad oggetto la realizzazione, su iniziativa di una o più imprese, di un programma di sviluppo industriale o per la tutela ambientale, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti di investimento ed eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro.

I programmi di sviluppo industriale in questione devono riguardare la produzione di:

  • nuovi veicoli nonché sistemi di alimentazione e propulsione che aumentino l’efficienza del veicolo minimizzando le emissioni;
  • tecnologie, materiali, architetture e componenti strutturali funzionali all’alleggerimento dei veicoli nonché dei sistemi di trasporto per la mobilità urbana;
  • nuovi sistemi, componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per la gestione delle funzioni principali del veicolo, propulsione, lighting, dinamica laterale e longitudinale, abitacolo;
  • nuovi sistemi, componenti meccanici elettrici, elettronici e software per sistemi avanzati per l’assistenza alla guida (ADAS - Advanced Driver Assistance Systems), la connettività del veicolo (V2V – vehicle-to-vehicle e V2I – vehicleto-infrastructure), la gestione di dati, l’interazione uomo veicolo (HMI - human-machine interface) e l’infotainment;
  • sistemi infrastrutturali per il rifornimento e la ricarica dei veicoli.



Tipo di contributo
Contributo a fondo perduto, Contributo in conto interessi, Finanziamento a tasso agevolato
Modalità erogazione contributo

Il Contratto di Sviluppo prevede le seguenti agevolazioni finanziarie:

  • contributo a fondo perduto in conto impianti
  • contributo a fondo perduto alla spesa,
  • finanziamento agevolato,
  • contributo in conto interessi.

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa. 

Particolari criteri per la determinazione delle agevolazioni concedibili sono previsti per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale e per i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Per tale ultimo settore, con decreto MISE del 2 agosto 2017 sono state fornite specifiche disposizioni applicabili per il periodo 2014-2020.

Con decreto ministeriale del 23 marzo 2018 sono state ampliate le modalità di intervento in favore delle imprese, prevedendo la possibilità per il Soggetto Gestore, ad integrazione delle agevolazioni di natura contributiva o di finanziamento già previste, di intervenire alle normali condizioni di mercato nel capitale di rischio del soggetto proponente. Il nuovo art. 8 bis del decreto del 9 dicembre 2014 e ss.mm.ii. stabilisce le modalità del suddetto intervento che può essere attuato, su richiesta del soggetto proponente, mediante l’assunzione di partecipazioni temporanee e di minoranza nel capitale sociale; l’intervento è consentito per le sole iniziative ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia oggetto di Accordi di programma o di sviluppo finalizzati al rilancio produttivo di stabilimenti industriali di rilevanti dimensioni, altrimenti dismessi o comunque nei quali l’attività produttiva è stata o verrebbe interrotta. 

Per le istanze presentate successivamente al 28 maggio 2021 e ritenute prioritarie, le agevolazioni possono essere concesse, su richiesta dell'impresa e in relazione ai singoli progetti costituenti i programmi di sviluppo, con l'applicazione:
  • dei massimali e nel rispetto di quanto previsto dal punto 3.1 del Quadro temporaneo;
  • relativamente ai soli programmi riguardanti la ricerca in materia di COVID-19 e antivirali pertinenti, dei massimali e nel rispetto di quanto previsto dal punto 3.6 del Quadro temporaneo;
  • relativamente ai soli programmi riguardanti investimenti per le infrastrutture di prova e upscaling che contribuiscono allo sviluppo di prodotti connessi al COVID-19, dei massimali e nel rispetto di quanto previsto dal punto 3.7 del Quadro temporaneo;
  • relativamente ai programmi riguardanti investimenti per la produzione di prodotti connessi al COVID-19, dei massimali e nel rispetto di quanto previsto dal punto 3.8 del Quadro temporaneo;
  • per le nuove domande relative alla filiera Automotive, le agevolazioni possono essere riconosciute, con riferimento ai soli programmi di investimento realizzati nelle aree del territorio nazionale diverse da quelle designate come “zone a” dalla carta degli aiuti di Stato a finalità regionale, nel rispetto di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Quadro temporaneo e dal Titolo II del decreto del Ministro dello sviluppo economico 13 gennaio 2022. Ai fini dell’applicazione, le domande di agevolazione devono essere presentate entro il 31 luglio 2023.


Per la filiera del settore automotive sono state stanziate risorse pari a 525.000.000 euro, destinate al sostegno di programmi di sviluppo oggetto di domande di contratto di sviluppo già presentate alla data del 10 ottobre 2022 ovvero di nuove domande di contratto di sviluppo. 


La Legge di Bilancio 2023 (art. 1, co. 389, l. n. 197/2022) rifinanzia la misura per: 

  • 160.000.000 euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240.000.000 euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo industriale, ivi compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • 40.000.000 euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60.000.000 euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo di attività turistiche;
  • 100.000 euro per l’anno 2023 e 500.000 euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 per il progetto di risanamento e di riconversione delle centrali a carbone di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia. 
Cumulabilità
Modalità di partecipazione

Le domande possono essere presentate dalle 12:00 del 10 giugno 2015, tramite piattaforma on-line resa disponibile sul sito dedicato di Invitalia.

Per i Contratti di sviluppo per la tutela ambientale le domande possono essere inviate dalle 12:00 del 26 aprile 2017 esclusivamente online, attraverso la piattaforma dedicata.

Per richiedere la procedura dell’Accordo di Sviluppo è necessario compilare il modulo, sottoscriverlo digitalmente e inviarlo all’indirizzo PEC cds2015@pec.invitalia.it.




Con decreto direttoriale del 4 agosto 2021 è disposta, a decorrere dal 9 agosto 2021, la chiusura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sui contratti di sviluppo.

Con decreto del 17 settembre è disposta la riapertura dello sportello dalle 12:00 del 20 settembre 2021.




Il decreto direttoriale 10 ottobre 2022 stabilisce che dalle 12.00 del 13 ottobre 2022 alle 17.00 del 27 ottobre 2022, il soggetto proponente di un programma di sviluppo per la filiera automotive oggetto di una domanda di Contratto di sviluppo già presentata a Invitalia e il cui iter agevolativo risulti sospeso per carenza di risorse finanziarie, può presentare apposita istanza per l’accesso alle risorse rese disponibili per la filiera in questione. 

Le risorse che, a seguito della chiusura del predetto sportello, risultino esuberanti rispetto ai fabbisogni derivanti dalle istanze pervenute sono destinate a nuove domande di Contratto di sviluppo, che possono essere presentate a Invitalia dalle 12.00 del 29 novembre 2022



Con Decreto direttoriale 28 dicembre 2022 è disposta, dal 1° gennaio 2023, la chiusura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sullo strumento dei contratti di sviluppolimitatamente a quelle concernenti il settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (Contratti di sviluppo agroindustriali).

N.B.: Gentile Cliente, nell'ipotesi in cui la misura fosse di tuo interesse, ti invitiamo a comunicarcelo entro e non oltre il al fine di permettere al Consulente di gestire in tempo utile la tua pratica.
Provvedimento
Num. del
Fonte
Approfondimenti

Con il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 2 novembre 2021 sono entrate in vigore ulteriori modifiche alla disciplina dei contratti di sviluppo che comporteranno, principalmente, una semplificazione dell’iter amministrativo e una revisione dei criteri di attivazione della procedura “fast track”.

Queste le novità di rilievo:

  • rafforzati i criteri di selezione per la sottoscrizione degli Accordi di Sviluppo;
  • abrogata la procedura relativa alla sottoscrizione degli Accordi di Programma;
  • aggiornati i requisiti per la concessione delle agevolazioni per i programmi di sviluppo industriale e di sviluppo turistico, con l’intento di agevolare i programmi maggiormente qualificati. 

Infine, il decreto integra le disposizioni già previste dalla direttiva ministeriale del 19 aprile 2021 finalizzate a sostenere il settore del turismo nelle aree interne del paese e l’integrazione settoriale, rendendole parte integrante della procedura ordinaria. In particolare, l’Agenzia è tenuta a riscontrare la sussistenza di almeno due dei seguenti requisiti:

  • per un programma di sviluppo industriale:
    • positivo impatto sull’occupazione; 
    • idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta e allargata; 
    • idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o attrarre investimenti esteri; 
    • contributo allo sviluppo tecnologico; 
    • impatto ambientale dell’investimento; 
  • per un programma di sviluppo di attività turistiche:
    • positivo impatto sull’occupazione;
    • previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma; 
    • incidenza del programma su una filiera di interesse turistico; 
    • capacità del programma di contribuire alla crescita o alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi; 
    • realizzazione del programma in comuni tra loro limitrofi ovvero appartenenti a un unico distretto turistico; 
    • capacità del programma di attrarre investimenti esteri.

Sono in corso di aggiornamento i format di domanda di accesso alla procedura ordinaria e alla procedura “fast track”.

Tali disposizioni si applicano alle domande presentate successivamente alla data di entrata in vigore dello stesso.

Le domande di contratto di sviluppo e le istanze di accordo di programma e di accordo di sviluppo già presentate all’Agenzia alla data di entrata in vigore del decreto sono valutate con i previgenti criteri. 

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